Il commento del direttore
Remo Vangelista
L’incertezza sulla Brexit comincia a preoccupare easyJet. Qualche mese fa diceva di non temerne gli effetti. Ma ora la compagnia aerea alza il velo sui risultati del semestre concluso il 31 marzo, dichiarando, da un lato, ricavi in crescita del 7,3%, per un totale di 2,34 miliardi di sterline; dall'altro una perdita pre tasse di 275 milioni di sterline, a causa delle preoccupazioni dei consumatori in merito all’uscita del Regno Unito e all'indebilimento economico dell’Europa.
Le aspettative della compagnia sul fronte dei profitti, riporta TravelMole, rimangono invariate, ma per il 2020 il vettore stima un incremento sottotono della capacità.
Il resto dei dati
Il dati diffusi dalla low cost parlano poi di un incremento dei passeggeri di 4,9 milioni di unità (13,3%), per un totale di 41,6 milioni. E le entrate totali per posto sono diminuite del 6,3%, a 50,71 sterline.
Prenotazioni in flessione
In flessione di tre punti percentuali le prenotazioni per il terzo trimestre, mentre dovrebbero scendere leggermente i ricavi per posto nella seconda metà dell’anno, a causa ha spiegato il vettore, del “continuo impatto negativo dell'incertezza del mercato legata alla Brexit e da un più ampio rallentamento macroeconomico in Europa”.
Nel frattempo, ha spiegato il ceo Johan Lundgren, “il controllo dei costi rimane una delle principali priorità per easyJet”.