Il commento del direttore
Remo Vangelista
Per il futuro del Boeing 737 Max sembra essere arrivato il momento della verità. Anche se qualche nuvola resta ancora all’orizzonte. Dopo l’ottimismo ostentato da diverse compagnie aeree, Ryanair in testa (più di cento gli aerei in ordinativo per la low cost), sarebbe ora in arrivo l’apertura anche della Federal Aviation Administration.
Al termine degli incontri dello scorso fine settimana, durante i quali i rappresentanti di 30 enti per l’aviazione civile hanno messo sotto esame tutta la documentazione fornita da Boeing in merito all’aggiornamento del software, i riscontri avuti in termini di sicurezza sembrano finalmente essere positivi. La Faa ha sino all’ultimo mostrato la massima prudenza in merito, mentre ora da fonti Usa si arriva a ipotizzare un via libera al ritorno in volo dalla fine di giugno.
Le analisi
In pratica tutti gli accorgimenti tecnici messi a punto per evitare il rischio stallo del modello di velivolo in certe condizioni di volo avrebbero superato i test e, unitamente alla corretta formazione dei piloti, il rischio di incidenti come quelli occorsi a Lion Air prima e a Ethiopian poi sarebbero ovviati. Le necessità poi di accelerare un ritorno in pista sarebbe anche dettata dall’avvicinarsi dell’altissima stagione e consentire così ai vettori che hanno l’aereo in flotta di limitare al massimo i disagi.
Nuovi problemi
Intanto intorno alla vicenda si stanno aprendo anche due capitoli ‘giudiziari’: la Sec, come riportato da Il Sole 24 Ore, sta cercando di fare luce sul comportamento di Boeing nella comunicazione agli azionisti in merito ai problemi dell’aereo. Inoltre sotto indagine ci sarebbe anche la stessa Faa e in particolare la certificazione fornita a Boeing per il 737 Max.