Il commento del direttore
Remo Vangelista
I cieli europei non sono più quelli di una volta. Non è uno dei soliti luoghi comuni: è una realtà. Il trasporto aereo negli ultimi anni è cresciuto in maniera vertiginosa, fino ad arrivare a volumi mai visti prima.
La grande sfida del sistema è diventata proprio quella di gestire l’incredibile mole di voli e passeggeri europei. Una proposta concreta per migliorare la situazione arriva dalla Francia e più precisamente da Jean-Louis Baroux, presente di Apg World Connect ed esperto del settore.
La sua proposta è semplice: unificare la gestione dello spazio aereo europeo. Come afferma il manager in un intervento su tourmag.com, attualmente l’Europa è divisa in 30 stati, mentre gli Stati Uniti o la Cina hanno una gestione in gran parte unificata. Il Vecchio Continente, prosegue, è suddiviso in 370 aree di controllo, che devono gestire 8 milioni di voli l’anno, quasi 22mila al giorno. Ovvero 15 al minuto.
Il progetto, afferma Baroux, ci sarebbe già: si chiama Sesar, ovvero Single european sky air traffic management. Il suo obiettivo sarebbe quello di unificare un’area che si estende per 1.780 km da Nord a Sud e per 1.835 km da Est a Ovest.
Secondo le stime, Sesar ridurrebbe del 50% il costo del controllo del traffico aereo; l’impatto ambientale sarebbe ridotto invece del 10%. Non solo: il rischio di incidenti diminuirebbe di 10 volte e la capacità dello spazio aereo sarebbe triplicata.
Il punto dolente sono i costi: l’operazione richiederebbe 20 miliardi di euro. Ma, per Baroux, l’impegno sarebbe ampiamente ripagato dai vantaggi.