Il commento del direttore
Remo Vangelista
Lunedì 9 settembre potrebbe essere l’ultimo giorno di vita, salvo colpi di scena, di un altro storico vettore europeo, Aigle Azur. L’ultimo di una lunga serie di crac negli ultimi anni del trasporto aereo e che solo in questo 2019 ha già visto uscire di scena Wow Air, Germania, Flybmi e Jet Airways, solo per citare i più grandi.
Per il vettore transalpino, la seconda compagnia francese dopo Air France, si è trattato di una debacle improvvisa quando veloce, figlia di alcuni anni di conti in rosso e di una gestione che nelle ultime settimane ha visto gli azionisti in collisione tra loro, determinando in questo modo il collasso finale.
L’ultima parola è stata quella del direttore generale Frantz Yvelin che in un intervista televisiva di prima mattina ha spiegato che era arrivata la parola fine per lui nel suo ruolo, mentre Aigle Azur avrebbe proseguito ancora qualche giorno, ovvero fino a lunedì appunto, per venire incontro almeno alle prenotazioni più imminenti.
Per la cessione delle attività si sarebbe fatta avanti IAG, interessata a girare gli asset a Vueling, ma in ballo ci sarebbe anche Air France per gli slot, numerosi, a Parigi Orly. Aigle Azur aveva infatti nello scalo parigino una base forte e da qui partivano i collegamenti principalmente sull’Algeria.