Il commento del direttore
Remo Vangelista
Riuscire a effettuare poco meno del 20 per cento dei voli effettuati l’anno precedente, in questa situazione, può essere sufficiente per assegnare un primato. E questo riconoscimento per una volta, almeno a livello europeo, va all’Italia.
I dati forniti da Oag, il provider che analizza tutto il traffico legato al trasporto aereo, relativi alla settimana tra il 14 e il 20 aprile metto infatti in evidenza che, sempre parlando in proporzione, la Penisola riesce ad avere un calo in alcuni casi sensibilmente inferiore rispetto ai Paesi competitor del Vecchio Continente. Se prendiamo ad esempio Spagna e Germania si assiste a crolli rispettivamente del 95,1 e del 93,7 per cento, con la Gran Bretagna vicina a -93,2 per cento le la Francia poco sotto il 92. Per l’Italia invece di un -81,7 per cento.
Nel resto del mondo l’analisi del periodo mette in luce la ripresa di due mercati determinanti come Cina e Giappone, dove la diminuzione anno su anno è scesa sotto i 45 punti percentuali, mentre l’India è poco sopra il 50 per cento. Infine gli Stati Uniti, dove sta viaggiando poco più di un terzo dei voli.