Il commento del direttore
Remo Vangelista
Meno dei 26mila ipotizzati, ma molto più dei 10mila annunciati inizialmente dal ceo Carsten Spohr. Sono 22mila i posti di lavoro che Lufthansa si appresta a tagliare a causa della crisi dovuta alla pandemia del Covid-19.
Pandemia che ha costretto il vettore a mettere a disposizione, nel periodo più buio del lockdown, solo il 3% del numero di posti abituale sui suoi voli, con un totale di rotte simile a quello degli anni Cinquanta e a lasciare 700 aerei a terra sui 763 di proprietà del gruppo.
Ripercussioni anche sul lungo periodo
Se ad aprile il numero di passeggeri, come spiega corriere.it, è crollato del 98% rispetto a un anno fa, con una perdita netta record di 2,1 miliardi di euro nel primo trimestre di quest’anno, le ripercussioni del lungo blocco dei voli si faranno sentire ancora per diversi mesi. Tanto da spingere Lufthansa a lasciare ancora a terra 300 dei suoi aeromobili nel 2021 e 200 nel 2022.
Tutto questo nonostante il gruppo abbia revisto il ripristino, entro settembre, del 90% di tutte le destinazioni a breve e medio raggio originariamente previste e del 70% delle destinazioni a lungo raggio.
Obiettivo ridurre i costi
Una situazione molto difficile, dunque, che avrà dolorosa ripercussioni sui posti di lavoro: "Senza una significativa riduzione dei costi del personale durante la crisi - ha dichiarato all’agenzia Afp Michael Niggemann, responsabile delle risorse umane nel consiglio esecutivo del gruppo - perderemo l'opportunità di ricominciare nel modo giusto e rischiamo di indebolire Lufthansa”.
Per superare questa situazione senza precedenti il vettore ha già infatti ricevuto 9 miliardi di euro in aiuti pubblici e prestiti garantiti dallo Stato tedesco, che è entrato a far parte dell'azienda, di cui detiene ora il 20% del capitale. Da qui l’esigenza di attuare un drastico piano di risparmi per rispettare le condizioni del salvataggio, ma anche per poter ripagare il debito il più rapidamente possibile.
Misure alternative al licenziamento
"Avremo 22mila posti di lavoro a tempo pieno in meno in Lufthansa, la metà in Germania" hanno detto ad Afp i funzionari dell'azienda, sottolineando l’intenzione di evitare "il più possibile" licenziamenti diretti, grazie a misure di "disoccupazione temporanea" e agli accordi negoziati con i sindacati. Il gruppo, che possiede anche le società europee Swiss, Austrian, Brussels Airlines ed Eurowings, ha un totale di 135mila dipendenti in tutto il mondo.