Il commento del direttore
Remo Vangelista
L’emergenza sanitaria ha impattato in modo drastico sul trasporto aereo e sul business travel, facendo saltare tutti i modelli tradizionali di previsione. Una situazione alla quale Alitalia ha reagito andando nell’unica direzione possibile: “Abbiamo dovuto apportare una serie di modifiche essenziali perché è cambiato il mondo – spiega Carla Catuogno, head of global corporate sales -. Oggi serve un ascolto attivo dei clienti ed è quello che abbiamo fatto con una survey su tremila persone per valutare l’adeguatezza delle misure adottate e verificare se i test rapidi fatti in aeroporto possono essere considerati uno strumento da ampliare ulteriormente”.
Cosa vogliono le aziende
Dall’indagine sono emerse le richieste delle aziende ai vettori, o meglio i criteri con cui selezionano i vettori partner. Oltre a un’offerta tariffaria competitiva con obiettivi realistici e a servizi come priorità d’imbarco, accesso alla lounge e policy di rimborso, aumentano le richieste sui protocolli di prevenzione del Covid-19, pulizia e sanificazione ma anche un impegno sociale ed etico della compagnia e l’attenzione alla sostenibilità ambientale.
La risposta della compagnia
Il vettore non si tira indietro, dalle carte corporate al nuovo chatbot Flash, fino ai programmi come Businessconnect e il sito Alitalia Connect. “I comportamenti di acquisto sempre più riflettono le necessità specifiche delle singole aziende, quindi dobbiamo entrare nel microcosmo di ogni passeggero”, sottolinea Irene Spada, head of local corporate sales.
Durante la pandemia, “dalle aziende ci sono arrivate domande di servizi che di solito non sono legate al business travel: abbiamo capito che probabilmente in uno scenario post pandemia dovremo ampliare il nostro approccio commerciale e ragionare su un business travel che non è destinatario solo di accordi corporate”.