Iata, De Juniac: "I test sono necessari per ripartire". Novembre 2020 in calo dell'88%

La domanda internazionale dei passeggeri nel novembre scorso è stata dell'88,3% inferiore a quella del novembre 2019, leggermente peggiore del calo dell'87,6% su base annua registrato in ottobre. La Iata ha annunciato che la ripresa della domanda, che stava rallentando già dalla stagione estiva, si è arrestata nel novembre 2020.

Come riportato da Travel Daily News, la domanda totale (misurata in Rpk) è diminuita del 70,3% rispetto a novembre 2019, praticamente invariata rispetto al calo del 70,6% da un anno all'altro registrato in ottobre.
La capacità immessa in novembre è stata del 58,6% inferiore rispetto ai livelli dell'anno precedente e il load factor è sceso al 58%.

Sul banco degli imputati soprattutto l’Europa, dove i nuovi blocchi hanno fortemente condizionato la domanda di viaggi.
“La già tiepida ripresa della domanda di viaggi aerei si è interrotta in novembre. Questo perché i governi hanno risposto a nuovi focolai con restrizioni di viaggio ancora più severe e misure di quarantena. Tali misure si sono rivelate inefficienti e aumentano le difficoltà per milioni di persone”. Se i vaccini offrono la soluzione a lungo termine, nel frattempo  “i test sono il modo migliore per fermare la diffusione del virus e avviare la ripresa economica" ha affermato Alexandre de Juniac, direttore generale e ceo della Iata.

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