Il commento del direttore
Remo Vangelista
La resa dei conti è iniziata e le prossime settimane sarà possibile definire con maggiore precisione la portata degli effetti della pandemia sui conti delle principali compagnie aeree europee. E ad aprire le danze dei grandi gruppi, quelli destinati a subire maggiormente il contraccolpo dell’interminabile stop che sta subendo il comparto, è stato il Gruppo Air France-Klm.
I vertici del colosso franco-olandese hanno definito senza mezzi termini il dato finale, un rosso da 7,1 miliardi di euro, uno “shock senza precedenti”. Cifre in qualche modo preventivate, ma che nella loro crudezza mettono a nudo l’impressionante impatto che l’epidemia in corso sta avendo.
La situazione economica
Nella presentazione del bilancio 2020 il ceo Benjamin Smith ha tuttavia voluto sottolineare come, nonostante questa situazione, Air France-Klm possa ancora godere di un polmone importante grazie ai sostanziosi aiuti statali arrivati nei mesi scorsi, pari a oltre dieci miliardi. A questi potrebbero però aggiungersene altri 6 per i quali è in atto la trattativa con i due governi di riferimento. Ne consegue una disponibilità di liquidità che al 31 dicembre ammontava a oltre 9 miliardi di euro.
Nel discorso di presentazione dei conti Smith ha voluto sottolineare come con le condizioni attuali il gruppo continuerà a lavorare sulla struttura, migliorando la situazione economica e lavorando per l’ambiente “in modo che Air France-Klm sia in grado di sfruttare appieno ogni opportunità quando il settore inizierà a riprendersi”.
Nuovi aiuti?
Adesso si attendono i dati dei principali competitor e c’è da temere che i numeri non si discosteranno di molto da quelli del gruppo franco-olandese. E c’è già chi inizia a ventilare l’ipotesi che, con il prolungamento della pandemia, le compagnie torneranno a bussare alle porte delle istituzioni per ottenere nuovi sostegni.