Il commento del direttore
Remo Vangelista
Un barlume di speranza con l'introduzione dei vaccini. Ne è convinta la Iata, che, per bocca del ceo e direttore generale, Alexandre de Juniac (nella foto), lancia pillole di ottimismo circa la possibilità che il traffico aereo possa riprendere regolarmente prima della fine dell'anno.
La luce alla fine del tunnel è, tuttavia, ancora lontana quando si parla di trasporto aereo internazionale passeggeri: il traffico ha registrato, a gennaio scorso, -72 per cento rispetto a gennaio 2019, con la performance peggiore a dicembre (-69 per cento).
Il ruolo del cargo
A tenere in piedi le sorti del trasporto aereo è stato il settore cargo, che a gennaio 2020 ha spiccato il volo: "La crescita del cargo è un ottimo indicatore, un'ancora di salvezza per i conti di molte compagnie aeree", afferma il ceo della Iata. La continua bassa domanda da parte dei passeggeri resta purtroppo ancora motivo di preoccupazione per la Iata, ma Alexandre de Juniac vuole rimanere fiducioso: "Il lancio del vaccino e l'aumentata efficacia dei test rapidi antigenici sono buone notizie. Un altro elemento che lascia posto a un cauto ottimismo è che la voglia di volare dei consumatori è ancora presente. Tuttavia, sono i governi, con l'allentamento delle regole, a dettare il ritmo della ripresa".