Il commento del direttore
Remo Vangelista
Come sta cambiando la mappa dei cieli europei e quale sarà l’entità della ripresa a partire da questa estate? In che modo il lungo stop della pandemia genererà scossoni anche definitivi? Ha provato a rispondere a queste domande l’osservatorio privilegiato di Eurocontrol, che monitora costantemente l’andamento del traffico nel Vecchio Continente.
Secondo l’organismo il vero punto di svolta sta avvenendo proprio in questi giorni, perché con l’inizio del mese di giugno il traffico europeo ha iniziato la cavalcata verso l’alto e per le principali compagnie il gap nei confronti del 2019 ha iniziato a ridursi.
Il caso Ryanair
Il caso emblematico è rappresentato da Ryanair: analizzando il numero di voli giornalieri il vettore low cost era posizionato al terzo posto dietro Turkish e Air France. Il vettore turco operava il 42 per cento in meno rispetto al 2019, Af il 55 mentre Ryanair l’81 per cento. Tempo 2-3 giorni e la situazione si è completamente ribaltata, portando improvvisamente la low cost in vetta, unica in grado di effettuare più di mille collegamenti.
I rischi
Si tratta di un importante segnale di fiducia secondo l’analisi di Eurocontrol, ma si tratta anche della dimostrazione che ancora per tutto il corso di quest’anno l’evoluzione sarà continua e le compagnie continueranno ad aggiustare network e frequenze in base all’andamento della domanda e al progredire della vaccinazione. Andamento che tra l’altro preoccupa non poco gli aeroporti, che si troveranno ad affrontare picchi improvvisi, con il rischio che si generino situazioni di caos.
L’analisi sul lungo termine
Ma sarà una strada tutta in discesa? Su questo elemento in casa Eurocontrol torna di prepotenza a dominare la prudenza. L’impatto del Covid non potrà che essere a lungo termine, considerando che il traffico long haul impiegherà molto più tempo a tornare ai livelli precedenti e il business travel anche avrà una risalita difficile. Ecco perché viene ipotizzato che non si avranno gli stessi livelli di traffico del 2019 prima del 2024.