Il commento del direttore
Remo Vangelista
Un aumento esponenziale del traffico, con una previsione di passare dai 45 milioni di passeggeri dell’ultimo mese ai 125 milioni di agosto. Incremento delle procedure di controllo per la verifica dei certificati vaccinali o degli esiti dei tamponi nelle 48 ore prima della partenza. La necessità di mantenere comunque il distanziamento sociale anche in una situazione di congestione nelle ore di punta negli aeroporti.
Ruota intorno a questi tre fattori critici la preoccupazione di Aci Europe, l’associazione che rappresenta i principali aeroporti del Vecchio Continente, per l’imminente stagione estiva. In concomitanza con la ripresa de settore e dell’aumento della domanda in Europa, esiste, purtroppo, anche il forte rischio che nei principali scali del Vecchio Continente si generi una situazione di caos.
Urge l'intervento dei Governi
“Il livello di incertezza e complessità nella pianificazione della ripartenza per ora è semplicemente sbalorditivo – spiega il direttore generale di Aci Europe Olivier Jankovec -. Ogni giorno che passa, la prospettiva che i viaggiatori debbano sopportare il caos diffuso negli aeroporti quest'estate sta diventando più reale. Abbiamo assolutamente e urgentemente bisogno che i governi intensifichino la pianificazione anticipata sull'intera gamma di questioni coinvolte e lavorino più a stretto contatto con aeroporti e compagnie aeree”.
La situazione
Il settore si trova di fronte quest’estate a una situazione senza precedenti, i cui meccanismi sono ancora tutti da testare e con un livello occupazionale che, dopo il lungo stop per la pandemia, rischia di non essere adeguato e dunque aggravare ulteriormente il livello di rischio. Inoltre stando alle previsioni derivanti dagli schedule messi in campo dalle compagnie aeree in Europa, per alcuni aeroporti il livello di traffico previsto in particolare per il mese di agosto sarà addirittura superiore a quello del 2019.