Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il traffico negli scali italiani è in pieno recupero. Ma controlli sanitari e il mantenimento del distanziamento sociale rischiano ora di provocare code e l'allungamento dei tempi d'imbarco. È questo l'allarme lanciato da Sergio Colella, presidente Europa di Sita, azienda specializzata nei servizi avanzati per gli aeroporti, in occasione della tavola rotonda ‘L’Italia ritorna a volare con la tecnologia'.
I rischi
"Il settore è in chiara ripresa, ma - ha avvertito - i nuovi controlli potrebbero creare attese di 5 ore a viaggio quando si tornerà al 75% del traffico del 2019 e addirittura di 8 ore quando si tornerà al 100% della domanda pre-Covid”. Ecco perché tutti gli operatori stanno investendo fortemente sulla digitalizzazione: secondo l'Air Transport IT Insight di Sita, nel 2020 l’84% delle compagnie aeree e l’89% degli aeroporti hanno previsto investimenti per soluzioni touchless; il 79% delle aerolinee ha in piano l’implementazione di terminal self-service per l’imbarco bagagli e il 71% degli scali intende utilizzarli per i controlli di frontiera.
I tempi
Ma quanto bisognerà attendere perché l'esperienza di viaggio diventi completamente touchless? “Se guardiamo al pre-boarding, ai controlli di sicurezza o all’entrata dentro l’aereo, tutte queste tappe sono già pronte per essere affrontate in modo biometrico. Ci aspettiamo, quindi, che entro due/quattro anni, negli scali europei l’80% di questi processi sarà automatizzato”.