Il commento del direttore
Remo Vangelista
La polemica è servita e la miccia innescata oggi da Ryanair per bocca del suo ceo Michael O’Leary rischia di accendere un dibattito incandescente. Che Lufthansa e le sue politiche diametralmente opposte a quelle dalla low cost irlandese siano nel mirino degli strali del manager non è un mistero e lo scambio di accuse reciproche di volere in qualche modo falsare il mercato è una consuetudine. Ora nel mirino ci finiscono i voli fantasma denunciati dal gruppo tedesco come necessità per attemperare ai regolamenti e non rischiare di perdere gli slot. E questa volta Ryanair non è andata per il sottile.
Le 'soluzioni' di Ryanair
"La soluzione al problema dei "voli fantasma" di Lufthansa è semplice: basta vendere i posti ai consumatori – ha detto O’Leary -. Se Lufthansa ha davvero bisogno di operare questi voli (solo per impedire il rilascio di questi slot alle compagnie aeree concorrenti), allora dovrebbe essere obbligata a vendere questi posti a tariffe basse”. Naturalmente non poteva mancare il riferimento agli aiuti di stato percepiti, per poi arrivare a un attacco diretto: “Lufthansa ama piangere lacrime di coccodrillo per l'ambiente quando fa tutto il possibile per proteggere i propri slot. Gli slot sono il modo in cui blocca la concorrenza e limita la scelta nei grandi hub come Francoforte, Bruxelles Zaventem, Vienna, tra gli altri”.
L'appello alla Commissione Ue
Poi il ceo di Ryanair si rivolge direttamente alla Commissione europea: “Ryanair chiede nuovamente alla Commissione europea di costringere Lufthansa e altre compagnie aeree sovvenzionate dallo Stato a rilasciare gli slot che non desiderano utilizzare, in modo che “acchiappafantasmi” a tariffe basse come Ryanair, tra gli altri, possano offrire scelta, concorrenza e tariffe più basse in questi aeroporti hub”.