Il commento del direttore
Remo Vangelista
File ai gates, controlli lenti e mancanza di organico. Dopo il caos della scorsa estate, è una nuova tempesta perfetta quella che si abbatte in questi giorni sugli hub del Vecchio Continente, ancora alle prese con mobilitazioni e carenza di personale.
Code a Heathrow
Lo sciopero più pesante riguarda il Regno Unito, dove i dipendenti di frontiera di diversi grandi aeroporti hanno indetto uno sciopero di oltre una settimana, dal 23 al 31 dicembre.
Tra i più colpiti, lo scalo più trafficato del Paese, Heathrow, che ha invitato i passeggeri a usare gli e-Gates per evitare le code e ovviare ai disagi degli scioperi. "Stiamo lavorando con la polizia di frontiera per rafforzare i piani di emergenza e ridurre al minimo l'impatto degli scioperi sui viaggi” ha fatto sapere lo scalo sui social, aggiungendo che chi non riuscirà a utilizzare i varchi automatizzati “dovrà però prepararsi a tempi di attesa più lunghi”.
Caos in Spagna
Situazione complicata anche in Spagna, dove, riporta preferente.com, la Federazione delle agenzie di viaggio di Madrid (Femav) ha segnalato che all’aeroporto di Barajas i tempi di attesa per i controlli dei passaporti sono diventati “sproporzionati” a causa della carenza di personale. “Barajas - ha avvertito l’associazione - si è mosso in situazioni prossime al caos” e con tempi di attesa “incompatibili con l’operatività delle aziende”. E per questo, ha aggiunto, “è essenziale un’adeguata e stabile dotazione di risorse umane da parte del ministero dell’Interno”.
Scioperi in Belgio
Sono invece le rivendicazioni salariali nei confronti di Ryanair alla base della mobilitazione del personale di cabina basato in Belgio annunciate per questo fine settimana e per quello successivo.
Le conseguenze si faranno sentire solo sull’aeroporto di Charleroi e non in altri scali del Paese, ma in totale, riferisce Aviation 24, saranno 107 voli cancellati solo per il weekend di Capodanno e 19mila i passeggeri coinvolti.