Il commento del direttore
Remo Vangelista
Gli effetti dei rincari non frenano Ryanair. La low cost ha messo a segno il suo miglior luglio di sempre, superando quota 18,2 milioni di passeggeri e registrando un load factor del 96%.
Nel mese appena passato, la low fare irlandese ha operato nel Contintene più di 102mila voli, nonostante - non manca di sottolineare in una nota - gli scioperi dei controllori di volo in Francia e Italia abbiano costretto più volte la compagnia aerea a rivedere l'operativo e a cancellare oltre 800 partenze.
I numeri del trimestre
Continua così la volata post-pandemica del vettore guidato da Michael O’Leary, che nel primo trimestre chiuso al 30 giugno ha registrato utili per oltre 660 milioni di euro grazie in particolare a una fortissima domanda per il periodo pasquale, sebbene le previsioni per l’anno fiscale in corso siano state riviste a ribasso, rispetto a quanto inizialmente preventivato. Un fenomeno comune a tutto il mercato.
Le stime sui passeggeri sono scese da 185 a 183,5 milioni, una discesa su cui sta influendo anche il rallentamento nelle consegne dei nuovi aerei da parte della Boeing, su cui ha influito il crollo di un ponte nei pressi di una delle fabbriche.
Un trend che potrebbe portare Ryanair a valutare un abbassamento dei prezzi per stimolare la domanda.