Ryanair: “Contro il decreto caro voli apriamo più rotte internazionali”

Ryanair posiziona due nuovi aerei B737 su Bergamo e Malpensa per un investimento di 200 milioni di dollari, lanciando da Milano 10 nuove rotte internazionali: Belfast, Bruxelles, Cluj, Iasi, Kaunas, Lanzarote, Lublino, Rovaniemi, Tenerife e Tirana.

Un operativo invernale 2023/2024 di ulteriore crescita per la compagnia aerea (oltre 17 milioni di passeggeri su Milano), grazie al quale risponde coi numeri e fatti al decreto caro-voli del Governo: semplice “spazzatura”. “Non solo è un provvedimento illegale rispetto alle regole del mercato europeo - ha evidenziato in conferenza stampa a Milano Michael O’Leary, group ceo Ryanair - ma del tutto incomprensibile nelle sue dinamiche economiche. Il nostro commercial head chiederà motivazioni e spiegazioni “tecniche” all’incontro in programma col ministro delle Imprese Adolfo Urso, ma sappiamo già che potranno essere addotte solo ragioni politiche. Il libero mercato ha una legge inoppugnabile: i prezzi scendono solo se vengono aumentate capacità di trasporto e frequenze e questi obiettivi si ottengono rimuovendo in primis l’addizionale comunale, al pari di un decreto che altrimenti farà solo lievitare la spesa per gli italiani”.

Il mercato domestico
A pagarne le conseguenze potrà essere l’intero mercato domestico nazionale, nonostante al -10% dell’offerta interna per Sardegna e Sicilia possa fare da contraltare il +10% dei loro collegamenti internazionali. Il documento Enac comprovante l’eccessivo aumento dei costi delle compagnie low-cost, per il ceo di Ryanair, è basato su dati strumentali che isolano le percentuali di singoli voli e ne fanno una media non corrispondente al dinamismo dei prezzi di mercato. Non a caso la compagnia è l’unica a non aver registrato alcun gap costi fra il pre e post-Covid (media stabile di 31 euro a passeggero).

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