Caro biglietti aerei, i t.o.:
“Non si tornerà indietro”

Tratte intercontinentali ridotte all’osso, carenza cronica di personale e aeromobili fermi. Con la ripresa dei viaggi erano stati questi i fattori che avevano fatto lievitare i costi dei biglietti aerei agitando i sonni dei tour operator. Ma oggi che su molte tratte la capacità aerea è tornata ai livelli pre-Covid, qual è la situazione sul fronte dei prezzi? Ci sono segnali di un’inversione di tendenza sul lungo raggio?

Situazioni differenti

È ottimista Fabio Savelloni, general manager di Idee per Viaggiare: “Ora che vettori hanno rispristinato destinazioni e messo in pista più aeromobili vediamo che i prezzi si sono normalizzati. Rispetto alla scorsa primavera, quando facevamo i conti con cifre folli, la situazione è migliorata”. Più cauto Ludovico Scortichini, ceo di Go World: “È vero, la curva dei prezzi non sta salendo più come prima, ma dipende dalle aree. Sugli Stati Uniti, che è la regione dove i vettori hanno immesso più capacità e gli aerei non stanno viaggiando sempre pieni, abbiamo tariffe calmierate. Invece su Oceania e Giappone, dove operano ancora poche compagnie e la richiesta è altissima, il vento non è cambiato”.

Regole rigide

A finire sotto la lente degli operatori sono, però, anche altri fattori: “Qualche segnale di rallentamento c’è, ma - riflette Andrea Mele, ceo di Mappamondo - non mi soffermerei solo sull’importo, quanto, piuttosto, sulle regole sempre più rigide che i vettori applicano nei contratti di acquisto in vuoto/pieno con i tour operator. Sono regole che il mercato, quello che si rivolge al turismo organizzato, fa fatica ad accettare e che restringono di molto il nostro campo di azione”. Sulla stessa lunghezza d’onda Luca Manchi, amministratore unico di Karisma Travelnet: “Se guardiamo allo storico dei prezzi, probabilmente è vero che l’apice è stato già raggiunto, ma i livelli sono in ogni caso superiori del 30/40% rispetto al pre-Covid. Anche per noi che acquistiamo i posti con molti mesi in anticipo”.

In attesa del 2025

Che occorra ancora attendere per la progressiva normalizzazione dei prezzi è invece l’opinione di Marco Peci, direttore commerciale di Quality Group: “Siamo in attesa di una probabile inversione di tendenza per la fine del 2024 o molto più probabilmente nel corso del 2025, quando dovrebbero arrivare sul mercato nuovi aeromobili ed equipaggi. Scordiamoci, però, di poter tornare al periodo pre-Covid”.

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