Il commento del direttore
Remo Vangelista
Una serie di norme difficilmente applicabili. Questa l’opinione di Assohotel Confesercenti sulle linee guida delle Regioni per il settore ricettivo.
“Nella maggior parte delle strutture ricettive alberghiere, rispettare la distanza di due metri tra le persone ai tavoli renderebbe difficile anche offrire la prima colazione - afferma il vicepresidente dell’associazione Nicola Scolamacchia -, servizio imprescindibile per l’ospitalità italiana e spesso fiore all’occhiello di molti hotel. Costringere gli ospiti a turni impossibili od addirittura a consumare i pasti in stanza vuol dire mortificare ulteriormente molti hotel che, in particolare nelle città d’arte, non hanno spesso nemmeno spazi esterni con cui compensare la riduzione di capacità delle sale”.
Non solo: sotto accusa anche le regole sull’areazione. “Altrettanto inapplicabile - aggiunge - ci appare l’obbligo prospettato di mantenere aperte porte, finestre e vetrate, cosa che vanificherebbe l’efficacia di qualsiasi impianto di climatizzazione e costringerebbe alla calura tutti i nostri ospiti durante la stagione estiva”.
L’accento viene posto nuovamente sulle perdite di fatturato degli ultimi 12 mesi: “Tutti noi vogliamo lavorare in piena sicurezza per noi e per i nostri ospiti, evitiamo l’ennesima beffa per una categoria tra le più penalizzate dalla crisi innescata dal Covid”.