Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il mondo del lusso è in stallo, e a tenere è soltanto il settore turistico. È questo il quadro tracciato da Matteo Lunelli, presidente di Altagamma, nel corso della presentazione dell’Osservatorio 2024.
Dopo anni di crescita post Covid il mercato del lusso mondiale, in tutte le sue sfaccettature, è infatti in difficoltà, complici le incertezze geopolitiche, le tensioni internazionali e le crisi di grandi Paesi come la Cina. Un comparto che vale 1500 miliardi di euro e che comunque resta in buona salute, con un giro d’affari che è il 15% sopra il 2019.
Un settore che resiste
“Non si tratta di una crisi, bensì di una fase di normalizzazione, dopo gli spumeggianti anni post pandemia - ha precisato Lunelli -. A questo però, bisogna aggiungere la forte incertezza internazionale, a cui questo settore è particolarmente sensibile”. Solo l’1% dei consumatori, infatti, anche davanti a due guerre non ha cambiato le sue abitudini e ha continuato a spendere.
“Siamo in un contesto sfidante, dove a resistere è solo il settore del turismo di lusso” ha aggiunto Altagamma. La tendenza dei grandi ricchi, in questa fase, è infatti quella di fuggire dai mercati tradizionali, dove sono in calo gli acquisti di gioielli, orologi e yacht, mentre continuano a spendere in esperienze, e il turismo rientra tra queste.
Sguardo al futuro
“Fare previsioni sul 2025 è difficile, sarà ancora un anno di transizione” ha annunciato il presidente. Secondo gli esperti, infatti, il prossimo anno dovrebbe vedere una leggera ripresa dei consumi e un moderato aumento della marginalità, a seguito del taglio dei costi. “I consumatori del lusso, però, torneranno a crescere nel medio-lungo periodo. Saranno 500 milioni entro il 2030 e il turismo sarà un fattore trainante, anche per il resto del made in Italy. Dobbiamo far leva su questo, in collaborazione con le istituzioni” ha concluso Lunelli.