Hotel di fascia elevata,
cresce la competizione
con i luxury b&b

Hotel d’alta fascia e viaggiatori benestanti, un rapporto non più scontato. Lo studio di Sita Ricerca sulle abitudini di viaggio di chi ha un reddito familiare oltre i 75 mila euro, presentato al terzo Hotellerie Summit di Milano, mette in luce il crescente successo dei luxury bed&breakfast (22%), così come di case vacanza d’atmosfera (24%), rispetto alla più tradizionale soluzione alberghiera upscale.

“Il desiderio di esperienze sempre nuove e coinvolgenti - ha rilevato Fabio Savelli, ceo Sita Ricerca - sta trasformando il profilo di un turista tradizionalmente ritenuto dai gusti più prevedibili: se la prossima estate il 41% dichiara di voler trascorrere le proprie vacanze in una località di mare, le città d’arte e la loro offerta culturale guadagnano sorprendentemente terreno anche nel periodo dell’anno più caldo: il 18% le considera la prima motivazione di viaggio, ma il dato viene ulteriormente rafforzato dal 6% di chi farà un viaggio itinerante”.

Più la vacanza risulta dinamica, maggiore è però la tendenza a mettere in questione il livello qualitativo della struttura d’accoglienza o del servizio, al punto da generare un vero e proprio fenomeno di mancata fidelizzazione rispetto a soluzioni alberghiere comunque d’eccellenza.

“Negli ultimi tre anni, quasi il 40% dei viaggiatori d’alta fascia ha modificato le proprie scelte - ha sottolineato ancora Savelli - motivando il cambio con la ricerca di maggior comfort (22%) o con l’interesse per nuove esperienze (20%). Se il passaggio da un b&b a un hotel 4 stelle (30%) appare più comprensibile per via del peculiare feeling con l’host, significativo è soprattutto il consenso accordato al luxury b&b al posto dell’hotel 4 stelle, di fatto un nuovo competitor. Chi esce sconfitto in un caso o nell’altro è l’hotel 3 stelle, categoria prevalente in Italia, al quale è richiesto un cambio di passo verso una maggior livello d’eccellenza. In primis, dotandosi di un servizio di ristorazione che fa immancabilmente la differenza in fase di scelta (22%), così come le proposte d’interazione col territorio da parte della struttura d’ospitalità (14%)”.

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana