Il commento del direttore
Remo Vangelista
"Non è che abbiamo perso di vista il nostro turista core business, cioè l'europeo?". A lanciare l'allarme è Alberto Corti, direttore di Confturismo.
Secondo il manager, intervenuto stamattina al convegno Turismo 2030 organizzato dal Movimento 5 Stelle, se ora viviamo in un mondo globalizzato, nel 2030 lo scenario sarà diverso. "La World Tourism Organization prevede 2 miliardi di turisti nel 2030 ma il dato va valutato bene: la variabile sicurezza inciderà e credo che gli americani resteranno in America, gli asiatici in Asia e gli europei in Europa".
Ciò significa che l'incoming italiano deve fare attenzione e pianificare meglio sul lungo periodo: "Una certa tendenza sovranista degli Usa può farci molto male a livello turistico. Ci sono territori, come Veneto e Riviera Romagnola, che soffriranno meno perché già attirano molti europei; ma altri, come le Cinque Terre, magari non sanno cosa offrire a un norvegese perché da sempre sono abituati a parlare con gli australiani".
Oriana Davini