Il commento del direttore
Remo Vangelista
L'influencer marketing, ovvero l'utilizzo di persone che hanno una certa credibilità e audience per promuovere una destinazione, si sta rivelando uno strumento sempre più efficace. Il pubblico non si conquista solo attraverso la pubblicità classica, ma anche con le opinioni e i commenti da cui trarre idee e ispirazione.
Ma quale influencer scegliere per promuovere una destinazione o un prodotto turistico? Come individuarlo nella moltitudine di canali (da YouTube a Instagram) e di profili?
I micro influencer
Il primo errore, spiega Joseph Ejarque amministratore unico di Four Tourism su Destinations and Tourism, la newsletter di destination management e marketing turistico, è sceglierlo unicamente sulla base del numero di follower, criterio che si deve prendere con le pinze. Più che alle celebrities da milioni di follower, spesso inarrivabili per questioni di budget, molto utile è invece promuoversi attraverso i micro influencer: non solo hanno un costo accessibile, ma avendo in genere una connessione diretta e personale con i propri fan, hanno anche molte più possibilità di influenzare la propria community.
Le sintonie
Ma è importante, raccomanda Ejarque, anche cercare influencer in sintonia con i valori o con il prodotto che si vuole promuovere. Se, ad esempio, una destinazione balneare vuole attirare un pubblico giovane, allora sarà "conveniente cercare un influencer concreto, che sia un millennial che utilizzi i social media ogni giorno, che abbia creatività visuale, che parli di musica, di concerti e a cui soprattutto piaccia viaggiare".
Infine quale canale scegliere tra Facebook, Instagram, Twitter o YouTube? "E' meglio - si legge ancora su Destinations & Tourism - concentrare gli sforzi e capire in quali reti sarà per noi più interessante operare, e pertanto identificare gli influencer per reti, piuttosto che cercarli ovunque". A. D. A.