Il commento del direttore
Remo Vangelista
Cresce la preoccupazione per il possibile rallentamento del turismo a Roma per l'autunno. Nonostante gli alberghi siano tornati a funzionare a pieno ritmo e i grandi eventi come la sfilata di Valentino o il concerto dei Maneskin abbiano nelle scorse settimane richiamato nella Capitale tanti turisti, compresi gli stranieri, ora gli operatori cominciano a chiedersi se il vento della ripresa continuerà a soffiare oppure no.
A far scattare un primo campanello d'allarme, le ultime previsioni di Confindustria Alberghi, che per agosto segnalano per Roma prenotazioni in calo dell'1,5% rispetto allo stesso mese del 2019. Mentre il presidente di Fiavet Lazio, Stefano Corbari, parla di un'incertezza ormai diffusa sull'incoming. "C'è stata una ripartenza molto forte dopo Pasqua, però ora - sottolinea - ci siamo di nuovo fermati. Indubbiamente stanno incidendo una serie di fattori come il caos voli, la ripresa dei contagi, ma anche l'aumento tutt'altro che trascurabile dei prezzi: sono cresciuti i prezzi di ristoranti, alberghi, trasporti, non certo per un capriccio, ma perché sono lievitati i costi vivi di tutti i servizi. Buona parte dei turisti prenota lo stesso, ma vengono ridotti i servizi e anche i giorni di permanenza".
L'ottimismo di Federalberghi
Non condivide le preoccupazioni il direttore generale di Federalberghi Roma, Massimo Tanzilli: "Grazie ai grandi eventi, giugno e luglio sono stati mesi molto fortunati, ma - spiega - l'alta stagione a Roma finisce da sempre con l'arrivo del caldo torrido, quindi non dobbiamo allarmarci. L'aspetto che invece va sottolineato è che gli alti tassi di occupazione delle scorse settimane, gli alberghi li hanno raggiunti con tariffe più alte rispetto al 2019 e dunque con marginalità discrete". Per quanto riguarda l'autunno Tanzilli aggiunge: "Le previsioni su settembre al momento sono buone, ma è anche vero - aggiunge - che la pandemia ci ha purtroppo insegnato che ogni previsione può essere smentita anche nel giro di pochi giorni".