Il commento del direttore
Remo Vangelista
Se la Venere della campagna ‘Open to Meraviglia’ ha scatenato in pochi giorni un’enormità di polemiche e commenti, vuol dire che sta già in qualche modo assolvendo al suo compito di ‘virtual influencer’.
Protagonista del dibattito di questi giorni la dea dipinta dal Botticelli, isolata dal suo contesto originario proprio per raccontare al mondo la bellezza dell'Italia. A una settimana esatta dalla presentazione ufficiale da parte di Ministero del Turismo ed Enit, le polemiche non si placano.
Manca la registrazione del dominio, lamentano alcuni. Compare l’immagine di una cantina slovena, ribattono altri. I follower del profilo Instagram sono fake, assicurano in molti. E ancora, la somma stanziata è spropositata (in verità serve a coprire l’intera pianificazione media in tutti i principali mercati) e la Venere all’estero non è poi così nota...
A questo punto scende in campo l’agenzia Armando Testa, che ha curato la campagna. Prendendo tutti in contropiede, l'agenzia ringrazia.
A tutta pagina sul Corriere della Sera di oggi è la Armando Testa a dire "grazie" a quanti hanno in questi giorni portato Open to Meraviglia sulle prime pagine dei giornali e in primo piano sui social.
Perché “quando una campagna di promozione turistica rompe il muro dell’indifferenza e riesce a dar vita a un dibattito culturale così vivace come quello acceso in soli 5 giorni da ‘Italia. Open to Meraviglia’, rappresenta sempre qualcosa di positivo” si legge sul Corriere della Sera. La Armando Testa fa riferimento alle migliaia di visualizzazioni, commenti, meme e alle appassionate discussioni degli ultimi giorni.
L'agenzia Armando Testa ringrazia tutti, “e Venere con noi. Erano più di 500 anni che non si parlava di lei così tanto. Se non è meraviglia questa” chiude l'agenzia.