Affitti brevi, sponda
ai Comuni
dal Governo

Regolamenti, divieti di frazionamento e anche istituzione di nuove categorie catastali, sono tantissime le soluzioni che i Comuni stanno provando a mettere in campo per combattere il fenomeno degli affitti brevi che sta svuotando i centri storici. In prima linea c’è sempre Firenze, che ha già avviato la sperimentazione di un suo limite alle locazioni turistiche in centro.

A Bologna dal 4 dicembre scorso è in vigore il nuovo limite di frazionamento degli immobili del centro, mentre Roma ha adottato lo scorso 11 dicembre in Giunta, le modifiche al piano regolatore per introdurre la nuova sottocategoria catastale a destinazione d’uso turistico ricettiva B3. Venezia ha invece istituito un apposito registro per l’esercizio della ‘affittanza turistica’, che non permetterà nuove iscrizioni fino al 2027. Tutti questi procedimenti, però, rischiano di essere impugnati al Tar e non produrre effetti.

La posizione del ministro

“Il problema dei centri storici riguarda solo quattro citta: Firenze, Roma, Venezia e Milano – ha dichiarato al Il Sole 24 Ore il ministro del Turismo Daniela Santanchè -. Dobbiamo studiare i numeri e non avere furore ideologico e dire troppi no a chi lavora”. La lotta delle amministrazioni comunali agli affitti brevi è ormai totale, accusati di desertificare i centro storici dai residenti e nello stesso tempo generare overturism. Le linee di azione esistono, ma i Comuni hanno pochi poteri su questi temi, quindi serve un lavoro anche del Governo. “Certamente si può fare meglio, ma mi sono assunta la responsabilità di intervenire su un problema che non è certo sorto negli ultimi due anni ma non era mai stato affrontato prima”, ha concluso il ministro.

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