Shopping tourism,
ecco tutte le cifre
del fenomento

La strategia di valorizzazione dello shopping tourism, da parte di Governo ed Enit, funziona benissimo. Grazie alla soglia minima di spesa tax free portata a media Ue, pari a 70 euro, i turisti arrivati in Italia con finalità prevalentemente orientata all’acquisto hanno raggiunto quota 2,4 milioni nel 2024, crescendo del 14% rispetto all’annata precedente.

“La spesa complessiva corrisponde a circa 20-22 miliardi di euro - ha attestato Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismo e, attraverso la società, organizzatore a Milano dell’evento “Shopping Tourism - il forum italiano” in collaborazione con Enit - avendo beneficiato di un’ulteriore crescita delle risorse shopping del nostro Paese: 27 outlet con una superficie superiore ai 750mila mq (+4% nel 2024, ma destinata a un +6% anche nel 2025), oltre 80 Vie dello Shopping con ben 7 classificate fra le prime 20 in Europa (Via Montenapoleone prima in assoluto, terza Via Condotti a Roma), ma anche 74 department store e 1346 centri commerciali, in crescita di 15 unità entro il 2027”.

Stati Uniti primi per volume di acquisti

Unitamente al travel retail (1000 botteghe storiche solo a Roma, Milano, Genova, Bologna e Palermo), il settore riesce a intercettare stabilmente una media del 16-19% del budget dei visitatori stranieri in Italia, in linea con uno dei più grandi hub dello shopping come Singapore (17%). Per volume d’acquisti - dati Mastercard - guidano Usa (20%, scontrino medio 123 euro) Paesi di lingua tedesca (28%, scontri medio 85 euro) e Francia (5%, scontrino medio 52 euro), ma la spesa media procapite più alta spetta a Emirati Arabi Uniti (366 euro), Corea del Sud (233 euro) e Turchia (175 euro).

Anche l’India sta diventando un mercato fondamentale per la spesa turistica all’estero, (quarto posto a livello mondiale), per quanto appaia ancora poco legata all’Italia come destinazione. “Punti forti dell’offerta nazionale - ha poi osservato di Cesare - risultano oggi le esperienze in laboratori enogastronomici (62%) o artigiani (61%), benché in generale siano la qualità dei prodotti acquistabili (86%), i prezzi più competitivi (69%) e il contesto d’acquisto (68%) a rendere il Belpaese una delle destinazioni più desiderate al mondo per lo shopping, in primis per l’abbigliamento”.

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