Tassa di soggiorno,
estensione a tutti
i comuni

Governo e sindaci si stanno confrontando sulla riforma dell’imposta di soggiorno che può entrare in legge di bilancio.

La nuova versione dell’imposta di soggiorno che uscirà dalla riforma alla quale sta lavorando il Governo potrà essere applicata in tutti i Comuni, sarà articolata su nuovi importi che dovrebbero presentare gli aumenti maggiori per le strutture di fasce più alte e continuerà a essere calcolata a persona.

Il presidente facente funzione dell’Anci Roberto Pella, ha espresso soddisfazione. In un intervento riportato dal Sole 24Ore, Pella ha dichiarato: “Apprezziamo la decisione di ampliare la platea a tutti i Comuni e condividiamo il tema della semplificazione e delle tutele per gli albergatori”. Il progetto dovrà soddisfare richieste differenti: da un lato c’è l’esigenza di aumentare i fondi da destinare alla gestione di un turismo in crescita, e dall’altro ci sono le richieste degli operatori di essere sgravati da un peso burocratico giudicato eccessivo.

Per questa ragione si è ipotizzato di togliere il ruolo di sostituti d’imposta agli albergatori. La cancellazione di questo passaggio solleva però problemi su riscossione e controlli, per cui il testo potrebbe virare più precisa definizione delle responsabilità senza togliere agli operatori il compito di raccogliere materialmente l’imposta.

I sindaci chiedono che i nuovi confini tengano dentro anche decoro urbano e sicurezza, soprattutto perché nei Comuni soggetti a flussi stagionali la moltiplicazione temporanea dei residenti impone assunzioni a tempo.

La rimodulazione degli importi attuali, affidata a un tavolo tecnico che partirà la prossima settimana, dovrebbe assumere i tratti della progressività, articolandosi quindi su fasce di prezzo per rendere l’imposta proporzionale al costo della stanza.

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