Turismo delle radici,
a Roots-in lanciata
la strategia comune

Il turismo delle radici come elemento di valorizzazione di tutti i territori minori. Una missione che richiede una stretta sinergia tra regioni, comuni, Apt e ministeri così da identificare le aree sulle quali intervenire prioritariamente per far sì che non si spengano.

“Come Destination Italia stiamo lavorando con Basilicata, Molise, Sicilia, Sardegna, Marche e Piemonte perché ci sono tanti borghi che, se non si agisce immediatamente, rischiano di restare chiusi - spiega Dina Ravera, presidente Destination Italia in occasione di Roots-in a Matera -. Occorre promuovere le nostre esperienze nel mondo – prosegue – e per questo ringrazio Enit per la continua implementazione della collaborazione pubblico-privato”.

Negli ultimi 10 anni il trend delle experience si è dimostrato in ascesa, e dire ‘esperienze’ significa spingere le aree rurali e i borghi della Penisola. In questo contesto, l’obiettivo comune degli operatori e degli attori pubblici è univoco: raddoppiare il Pil del turismo dando luce ai territori meno noti.

“Il turismo delle radici si incardina perfettamente in questa tendenza - conclude Sandro Pappalardo, consigliere cda Enit Spa per la Conferenza Permanente Stato-Regioni -. È un andamento in crescita perché gli italiani che hanno abbandonato l’Italia in passato provengono proprio da questi borghi, e si tratta di un turismo che si ferma sul territorio a lungo, con una media di 8-9 giorni”.

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