Il mistero del Senegal

È sul mercato italiano da almeno quattro decadi. La varietà e il livello qualitativo delle sue strutture ricettive riescono a soddisfare anche la clientela più esigente, mentre i suoi parchi e le riserve protette sono mete ideali per i viaggiatori più avventurosi che vogliono avvicinarsi alla natura selvaggia. Eppure, nonostante l'alchimia all'apparenza perfetta, il Senegal è ancora un Paese spesso sottovalutato dalla distribuzione organizzata.

"So che è un Paese meraviglioso - dice Antonella Musi, contitolare della Iceberg Travel di Pomezia -. Purtroppo, però, non mi è mai capitato di venderlo: probabilmente è solo una questione di formazione, perché con qualche conoscenza in più sarei più propensa a suggerirlo, magari come alternativa alle destinazioni dell'Africa più classiche".

Una meta interessante, ma che, rileva Giuseppe Todaro, purchasing manager di Ganimede Group di Napoli, "va proposta solo a quei clienti che hanno già alle spalle un'esperienza di soggiorni all'estero e che, naturalmente, sono amanti dell'Africa". Molti, poi, i punti di forza della destinazione: "Si presta a soggiorni mare, così come a tour culturali, naturalistici e in più la qualità delle strutture e dei servizi è generalmente buona".

Un Paese che potrebbe soddisfare anche la domanda del segmento mice secondo Sergio Perillo, field marketing consultant della Next di Roma. "Abbiamo tentato di presentare il Senegal come meta per eventi corporate: la distanza dall'Italia non è eccessiva e le strutture per gruppi di medie dimensioni non mancano, ma - aggiunge - è difficile superare le resistenze delle aziende". A. D. A.

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