Il commento del direttore
Remo Vangelista
La data che tutti stanno aspettando è quella del 15 giugno. Da quel giorno, infatti, la maggior parte dei Paesi europei concederà la libera circolazione dei suoi cittadini anche se con qualche distinguo, soprattutto nei confronti delle nazioni come l’Italia, dove il coronavirus ha avuto gli effetti più devastanti.
Ma l'occhio resta puntato anche sulla seconda metà del mese, perché ci saranno anche altri passaggi. Manca ancora l'ufficializzazione della Ue, ma in quei 15 giorni i Paesi dell'Unione che non si sono ancora adeguati all'apertura potranno 'metters in regola' e uniformarsi al resto dell'Europa. Non solo: i confini extra Ue non riapriranno fino al primo luglio.
Fra i Paesi più prudenti c’è l’Austria, che ha anticipato tutti aprendo i suoi confini oggi ma lasciando fuori, per l’appunto, i cittadini italiani. Possono invece entrare quelli di tutti gli Stati confinanti. Dietrofront oggi, invece, per la Svizzera, che dal 15 giugno farà entrare tutti.
Altro Stato che sta procedendo con grande cautela è la Grecia: dal 15 al 30 giugno i voli internazionali saranno ammessi solo verso Atene e Salonicco. All’arrivo in aeroporto i viaggiatori provenienti dalle zone a rischio, che per il nostro Paese significa Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto, verranno sottoposti tutti al test. “È richiesto il soggiorno di una notte in un albergo designato. Se il test è negativo, il passeggero si mette in auto-quarantena per 7 giorni. Se il test è positivo, il passeggero viene messo in quarantena sotto controllo per 14 giorni” si legge nella nota dell’ambasciata riportata da lastampa.it. Per tutti gli altri turisti, invece, il tampone sarà fatto soltanto su un campione.
Anche la Spagna avanza passo dopo passo. Il primo ministro Pedro Sanchez, spiega ilpost.it, ha chiesto e ottenuto dal Parlamento una proroga dello stato d’emergenza fino al 21 giugno e la ministra spagnola del Turismo Reyes Maroto ha annunciato che, a partire dal 22 giugno, verranno aperte senza limitazioni tutte le frontiere con Francia e Portogallo, mentre gli altri viaggiatori dovranno sottoporsi a una quarantena fiduciaria di 14 giorni.
"Come back", ma fate la quarantena
Quarantena anche per chi decide di andare nel Regno Unito. "Come back, siete tutti benvenuti” ha detto Boris Johnson in italiano nella conferenza stampa a Downing Street, rivolgendosi direttamente ai cittadini dello Stivale. Il premier ha tuttavia ribadito che, almeno dall'8 al 29 giugno, tutti coloro che arriveranno o rientreranno dall'estero, italiani inclusi, "dovranno osservare una quarantena" di due settimane.
Diverso l’atteggiamento del governo tedesco, che come riporta agi.it a partire dal 15 giugno vuole revocare l’allerta viaggi per i turisti in arrivo da 30 Paesi europei, i 26 dell’Unione Europea, il Regno Unito che ha appena lasciato l’Ue e i quattro non membri, ovvero Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein.
Anche la Francia apre i confini ai cittadini dell’Ue, Italia inclusa, ma anche agli svizzeri, ai norvegesi e ai britannici. Possono entrare anche i viaggiatori provenienti da Andorra, Islanda, Liechtenstein, Monaco, San Marino e Città del Vaticano, oltre ai cittadini Ue che lavorano come stagionali per un’azienda che opera sul territorio francese. Al contrario i cittadini provenienti da Paesi extra-Ue non possono ancora entrare.
Frontiere ancora sbarrate, invece, per la Norvegia, che respinge gli stranieri ai confini. Possono entrare all’interno del Paese solo persone residenti e lavoratori. Resta comunque l’obbligo della quarantena di dieci giorni per chi rientra da viaggi all’estero. Gli aeroporti sono aperti, anche se il ministero degli Esteri di Oslo sconsiglia viaggi all’esterno e arrivo di turisti fino al 20 agosto. Nei prossimi giorni saranno prese considerazioni eventuali deroghe con i Paesi nordici mentre entro il 20 luglio potrebbero arrivare aperture ad altre nazioni.