Il bilancio Unwto: in fumo 900 milioni di turisti nel mondo

Non è certo un mistero che quello che fortunatamente sta per concludersi sia stato l’annus horribilis del turismo planetario, ma quando è l’Unwto a mettere nero su bianco le cifre il bilancio fa ancora più impressione. Ed è un bilancio che, per il periodo da gennaio a ottobre 2020, parla di 900 milioni di turisti in meno rispetto al 2019, equivalenti a un meno 79%.

Turismo ai livelli di 30 anni fa
Un crollo dovuto certamente alle limitazioni di viaggio imposte dai Governi per contenere l’avanzata di Covid-19, ma anche alla mancanza di fiducia nei consumatori.

Entro le fine dell’anno l’organizzazione prevede una percentuale di arrivi internazionali oscillante tra il 70 e il 75% in meno rispetto al 2019. Se queste cifre saranno confermate, spiega hosteltur.com, il turismo mondiale scenderà ai livelli di 30 anni fa, con mille milioni di arrivi in meno: l’anno peggiore nella storia del turismo mondiale.

Il crollo delle entrate valutarie
A supportare questa affermazione la perdita di entrate valutarie legate al turismo, che l’Unwto quantifica in 935mila milioni di dollari - pari a circa 763mila milioni di euro -: una cifra dieci volte superiore a quella registrata nel 2009 a causa della crisi economica globale.

Asia Pacifico l'area più penalizzata
Esaminando la situazione delle varie macroaree a essere più colpita è stata l’Asia Pacifico, che per prima ha subito il colpo della pandemia qui nei primi dieci mesi dell’anno la diminuzione degli arrivi è stata dell’82%. Segue il Medioriente a meno 73%, e l’Africa a meno 69%. Il crollo di arrivi in Europa e nelle Americhe si è attestato al 68%, grazie alla lieve, ma breve ripresa di viaggi nei mesi estivi.

"Servono regole chiare"
Ripresa che, come ribadisce ancora una volta il segretario generale dell'Unwto Zurab Pololikashvili, è possibile solo con un approccio coordinato per allentare le restrizioni ai viaggi: “Disporre di regole chiare e coerenti in tutti i Paesi - sostiene - contribuirà notevolmente alla ripresa della fiducia nei viaggi internazionali”. Determinante in questo senso l’inizio della campagna di vaccinazione, che dovrebbe contribuire a rafforzare la voglia di viaggiare.

Tuttavia la strada della ripresa è ancora lunga: l’ipotesi Unwto per il periodo 2021-2024 indica sì un rimbalzo nella seconda metà del 2021, ma spiega anche come potrebbero essere necessari da due a quattro anni per tornare ai livelli del 2019.

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