Gran Bretagna, il virus corre: l'ipotesi di nuove restrizioni

A luglio era tornata quasi ai livelli pre-pandemia, ma ora la Gran Bretagna è alle prese con un’impennata di contagi - una media di quasi 50mila al giorno - anche a causa del rallentamento della campagna vaccinale e della scarsa propensione degli inglesi a rispettare le misure di contenimento.

A questo punto, come ha spiegato il cancelliere Rishi Sunak alla BBC, il Paese potrebbe optare per un piano B con restrizioni più severe anche se, specifica, “al momento i dati non indicano che sia necessario optare immediatamente per il piano B. Naturalmente terremo tutto sott’occhio e le procedure da implementare sono pronte”.

Procedure auspicate da Nhs Confederation, l’organizzazione che rappresenta i sistemi sanitari di Inghilterra, Galles e Nord Irlanda, ma anche da diversi esperti e studiosi del virus nonché dall’opposizione laburista, come spiega corriere.it.

Smart working, mascherine e Green pass
Tra le restrizioni ipotizzate il lavoro da casa dove è possibile e le mascherine al chiuso, ma è possibile anche che il governo Johnson, nonostante in passato ne abbia negato la necessità, introduca una versione del Green pass che prevederebbe il controllo dello stato vaccinale in luoghi pubblici, locali di ristorazione, posti di lavoro, cinema e teatri.

Nel Paese la campagna vaccinale ha coinvolto il 67,7% della popolazione (in Italia il 74,8%). Gli adolescenti tra i 16 e i 17 anni per ora hanno potuto fare una dose sola, mentre per i ragazzi tra i 12 e i 15 anni la campagna è appena iniziata (per loro è prevista una sola dose Pfizer).

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