Tariffe degli alberghi in Usa: il presidente Biden dichiara guerra ai costi nascosti

Stop alla 'resort fee' e ai costi nascosti nelle tariffe alberghiere. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden dichiara guerra ai costi 'fantasma' in diversi comparti, tra cui anche quello alberghiero. In questo specifico settore a finire sul banco degli imputati è l'abitudine degli hotel a stelle e strisce di addebitare in fase finale di acquisto una 'fee' giustificata dalla possibilità di usufruire di servizi aggiuntivi, che però deve essere pagata indipendentemente dal fatto che i servizi in questione siano utilizzati o meno dal cliente.

Come riporta travelmole.com il presidente ha dichiarato: "Pensi di pagare un prezzo per prenotare un hotel e scopri solo dopo aver verificato che c'è una 'resort fee' di cui non hai mai sentito parlare che è stata aggiunta al tuo conto"

Un problema di traduzione
Per i viaggiatori italiani, inoltre, spesso questa abitudine crea problemi a causa della traduzione in 'tassa di soggiorno', che fa pensare alla 'resort fee' come a qualcosa di simile al balzello che gli hotel della Penisola riscuoto per conto degli enti pubblici. In realtà si tratta di qualcosa di completamente diverso: la tassa di soggiorno è infatti una cifra che confluisce nelle casse pubbliche, mentre la 'resort fee' è una somma incassata e trattenuta dall'hotel, che si potrebbe tradurre con 'diritto di pernottamento'.

In media la resort fee si aggira intorno ai 25 dollari a notte: facile dunque immaginare come il conto finale, soprattutto nel caso di soggiorni di più persone, finisca per scostarsi notevolmente da quanto il cliente pensava di spendere in un primo momento.

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