Il commento del direttore
Remo Vangelista
E’ finalmente arrivato il Decreto Sostegni (promesso dal precedente governo entro fine gennaio col nome di “Decreto Ristori 5”, ma che ha tardato fino ad ora, cambiando nome in corsa, causa crisi di governo interlocutoria).
Fatte salve sorprese dell’ultim’ora (il Ministro Garavaglia ha dichiarato che le risorse da destinare al Turismo sono ancora disponibili, ma ad oggi non abbiamo ancora concreta speranza di nuovi contributi) possiamo tirare le somme di quanto ricevuto da Agenzie Viaggi e Tour Operator per quest’anno 2020.
Il mio parere? Complessivamente gli aiuti sono stati poco soddisfacenti, non tanto per le risorse messe in campo (ad esempio il contributo Mibact, quello relativo al periodo febbraio-luglio 2020, per alcune agenzie viaggi si è rivelato in realtà molto sostanzioso) quanto per le incongruenze e le disparità di trattamento, che cercherò di riassumervi di seguito.
Contributi a fondo perduto
Sono stati sostanzialmente tre: il contributo relativo al mese di aprile 2020 (Decreto Rilancio), il “fondo Mibact” relativo al periodo 23 febbraio-31 luglio 2020 (ma al quale va sottratto il contributo di aprile di cui al DL Rilancio) ed il contributo di cui all’ultimo Decreto Sostegni.
Quest’ultimo è molto deludente: al di là delle percentuali di “facciata” (ristoro variabile dal 20% al 60% del fatturato) il fatto che queste percentuali vadano divise per 12 (cioè i mesi dell’anno) comporta che in realtà il contributo varia dal 1,6% al 5% del calo di fatturato patito nel 2020 rispetto al 2019 (ed a condizione che il calo sia stato di almeno il 30%): per dettagli sul calcolo del contributo potete leggere questo mio articolo.
La questione è: in un settore ad elevata stagionalità come quello del turismo, ha senso applicare tali percentuali (risibili) al “fatturato medio” dell’intero anno?
Inoltre permane la “discriminazione” tra chi lavora in “organizzazione” (e quindi fattura l’intero ammontare del pacchetto o servizio turistico) e chi lavora in “intermediazione” (e quindi fattura solo le proprie commissioni, quindi un importo più basso, magari con marginalità pari se non superiore a chi lavora in organizzazione): chi lavora principalmente in intermediazione, anche in questo caso, come nei contributi dei mesi scorsi, percepirà un sostegno più basso.
Crediti di imposta
Finalmente una nota molto positiva: il credito d’imposta canoni di locazione, che di fatto consente di “risparmiare” (a determinate condizioni) il 60% dei canoni di locazione da marzo 2020 ad aprile 2021: un discreto abbattimento di costo. Tra l’altro con la possibilità di “cedere” tale credito a terzi, magari a propri creditori.
Meno soddisfacenti gli altri crediti d’imposta: da quello sanificazione (che ha visto rimodulare più volte la percentuale di credito, di ammontare molto basso) al famigerato Tax Credit Vacanze (che va a beneficiare solo le strutture, ed in via estremamente marginale le agenzie viaggi, e che ad oggi giace sostanzialmente inutilizzato per quasi il 90% dei fondi ancora disponibili, come riassunto qui.
Disposizioni varie
Delle indennità erogate da vari enti (ad esempio l’Inps) si è persa presto traccia, fermandosi ai mesi di marzo ed aprile 2020, mentre è noto come i vari decreti Ristori dello scorso autunno hanno sostanzialmente ignorato il nostro settore.
Per quanto riguarda invece i rinvii dei versamenti e delle scadenze fiscali, si può forse pensare che nel momento in cui le attività sono in perdita, è naturale che non vi siano imposte da versare, conseguentemente le scadenze rinviate hanno poco impatto, se non mediatico.
In conclusione?
Speriamo di gettarci alle spalle in fretta questa stagione dei (mancati) aiuti statali, e di poter guardare al futuro con ottimismo e con la certezza che finalmente ognuno, con le proprie forze, ritornerà presto alla “normalità”.
Giulio Benedetti – Studio Benedetti Dottori Commercialisti – www.studiobenedetti.eu – www.travelfocus.it