Il commento del direttore
Remo Vangelista
Ovviamente senza generalizzare, è ormai opinione suffragata da diversi studi di settore che per le nuove generazioni il viaggio tornerà ad essere ciò che dovrebbe: un’occasione di accrescimento emotivo, cognitivo e relazionale. Il vacuo godimento ludico convince ed entusiasma sempre meno le generazioni Z e Alpha (quella degli attuali adolescenti), che come ha spiegato il sociologo Francesco Morace nella presentazione del suo ultimo libro (1) a TTG Travel Experience, vivono e vivranno “proiettate nel viaggio. Attraversare i confini è infatti una loro abilità, nella vita come nel lavoro, e sono affamati di cose nuove, anche dal punto di vista estetico e artistico”. E se di questo va tenuto conto quando si inventano per loro nuove proposte di vacanza o di soggiorno fuori casa, non ci si può più permettere di scadere in una narrazione di prodotto priva di mordente e congelata da decenni sotto il profilo degli strumenti utilizzati, delle parole scelte, dei soggetti trattati.
Si incunea quindi nel solco di una nuova possibile narrazione il progetto editoriale Genova, dal Mare al Cielo (2), anch’esso presentato a TTG Travel Experience. Un elegante volume curato in ogni più microscopico dettaglio, nel pieno rispetto di un fruitore che, fuori dalla levità dei social network, è sempre più determinato ad impiegare il proprio tempo nella lettura di informazioni veritiere e capaci di sedare quella “fame di cose nuove” evocata da Morace.
L’opera è polimaterica e polisensoriale, con inserti tattili, musicali, vocali. Sfogliando le pagine che raccontano la storia della città (ma attenzione: sempre con testo a fronte in genovese, perché le nuove generazioni approcciano con grande fluidità anche la materia linguistica) si schiudono attraverso i tanti QR disseminati nei capitoli, parentesi musicali e narrative che portano alla ribalta grandi artisti locali e non, da Fabrizio De André a un giovane Alfred Hitchcock approdato sulle banchine del porto per girare una nuova pellicola con i pochi denari disponibili, dalla comicità teneramente fané di Gilberto Govi ad Antonella Ruggiero che a Genova ha dedicato un album con le canzoni di eminenti concittadini, quali Paoli, Fossati, Tenco, Bindi, Lauzi…
Nel libro si parla anche di fantasmi, mercati, declino e rinascita di quartieri secolari; il tono è colloquiale, le foto generose di dettagli e soprattutto di emozioni. Di tutto ciò, insomma, che sempre più occorre per trascinare il giovane lettore in un racconto che sia anche un’esperienza estetica e artistica all’altezza del tempo sottratto alle mille attività altrimenti possibili. Il risultato si raggiunge iniettando amore e passione sinceri per quanto si descrive, come hanno fatto tutti i contributori – scrittori, fotografi, traduttori, grafici, tipografi – del libro citato. Impossibile altrimenti convincere i nuovi viaggiatori a seguire luoghi e territori nelle loro narrazioni promozionali. Sincerità, trasparenza e onestà intellettuale stanno infatti alla base del nuovo patto comunicativo con le ultime generazioni determinate, come spiega ancora Morace, a “seguire le proprie passioni entrando in contatto con persone che le condividono. Tutto questo divertendosi (…) in un dinamismo orientato alla creatività interstiziale, tra segno e parola, grafica e stimoli digitali”.
1 Modernità gassosa, Ed. Egea
2 a cura di Carlo Barbagelata, testi di Luisella Colombo, fotografie di Tonino Mosconi, traduzioni in genovese di Enrico Carlini – Produzione Goootype