Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il concetto di Italia patria del lusso, se è molto chiaro per quanto riguarda alcuni settori economici, in particolare quelli legati all’alta moda, lo è meno per quanto riguarda il turismo. Eppure, il prodotto Italia è in prima fila nella competizione delle destinazioni luxury mondiali, grazie in particolare alla sua offerta ricettiva.
A fare luce sul volto upper level degli hotel del Belpaese è World Capital, che nella sua indagine, il “Rapporto sugli immobili ad uso ricettivo in Italia”, realizzato in collaborazione con Federalberghi e patrocinato da Enit, svela il segreto della Penisola.
L’Italia, con 204 strutture di lusso, detiene il 9,9% di tutti gli alberghi upper level del mondo.
I dettagli dell’analisi
Per realizzare l’analisi World Capital ha preso in esame i dati dei principali consorzi di hotel di lusso del mondo: The Leading Hotels in the World, Small Luxury Hotels, Relais & Chateaux e Preferred Hotel Group, questi ultimi due evidentemente più sbilanciati verso i mercati di Francia e Usa.
The Leading Hotels in the World ha in Italia 57 strutture su 397 in totale, il numero maggiore se comparato a 7 mercati competitor chiave, ossia Francia, usa, Uk, Svizzera, Germani e Spagna. Medesimo risultato analizzando hotel e ville di Small Luxury Hotels: in Italia si concentrano 66 delle 510 strutture del consorzio.
Numeri differenti per Relais & Chateaux, che concentra in Francia il maggior numero di punti di ospitalità di lusso, ma che comunque in Italia associa 45 proprietà su 471 in totale. Stessa configurazione per Preferred Hotel Group: dopo gli Stati Uniti di posiziona l’Italia, con 36 strutture su 680 in totale.
La qualità ricettiva in Italia, insomma, sembra guardare in modo sempre più deciso verso l’alto di gamma.
(Photo Credits: Bagni di Pisa - Italian Hospitality Collection)