Il commento del direttore
Remo Vangelista
“Sarebbe come pretendere che un negozio di alimentari sia responsabile solidalmente con il produttore qualora gli ingredienti del prodotto preconfezionato non corrispondano a quanto riportato sull’etichetta”. È con una metafora che Luca Patanè, presidente di Fto, porta avanti la sua dura requisitoria nei confronti delle due proposte di pareri (provenienti da esponenti di due diversi partiti) sul decreto legge che dovrà convertire in Italia la direttiva europea sui pacchetti turistici.
Il parere dell’onorevole Gianluca Benamati (Partito Democratico), relatore alla Camera, afferma infatti: “Si dovrebbe prevedere una esplicita responsabilità sussidiaria per il professionista intermediario, porto che il viaggiatore si affida al venditore per l’individuazione dei pacchetti turistici, dei relativi organizzatori e della qualità dei pacchetti stessi”. Sulla stessa linea in parere del senatore Ugo Grassi (Movimento 5 Stelle), relatore al senato, che afferma: “Appare ragionevole prevedere una esplicita responsabilità solidale e sussidiaria per il professionista intermediario, in quanto il viaggiatore si affida al venditore per l’individuazione dei vari pacchetti turistici, dei relativi organizzatori, e della qualità dei pacchetti stessi”.
Colpo di scena
Entrambi i pareri, dunque, chiedono di intervenire su un dettaglio che, fino ai giorni scorsi, era dato ormai per scontato: la responsabilità dell’organizzatore (sia esso tour operator o agenzia di viaggi), che escludeva il coinvolgimento dell’intermediario.
Da una parte del mercato questo dettaglio era stato accolto con favore, anche perché, sottolineavano alcuni, chiariva definitivamente l’annosa questione delle responsabilità.
Ora, dopo le proposte di modifica, una parte del settore non ci sta. In particolare, ad alzarsi è la voce di Patanè. “Dobbiamo difendere gli attori del turismo italiano - afferma - e metterli in condizione di crescere e non il contrario. Non possiamo caricare sul sistema distributivo del turismo altri oneri e responsabilità”. E aggiunge: “Saremmo l’unico Paese dell’Unione europea a prevedere tale estensione di responsabilità”. L’attacco del presidente continua: “Il turismo è una cosa seria e le regole devono essere condivise con chi lo conosce”. Conclusione: “Non sorprendiamoci poi se gli spagnoli incassano dal turismo 40 miliardi in più degli italiani”.