Il commento del direttore
Remo Vangelista
“Le vacanze studio sono sospese, ma Alitalia pretende il pagamento per i viaggi cancellati”. Questo l’allarme che lanciano i tour operator del comparto, già gravemente colpiti dagli effetti della pandemia. La bufera si starebbe abbattendo, in particolare, sugli operatori titolati a organizzare i soggiorni linguistici messi a bando dall’Inps, con il programma ‘Valore Vacanza’. “Ogni anno - spiega a TTG Italia Antonietta Ricciardi, direttore tecnico dell’Accademia Britannica (tra i player più attivi nel campo) e responsabile del settore vacanze studio di Astoi - l’Ente mette a bando dei pacchetti finanziati, parzialmente o totalmente, con contributi pubblici sulla base dell’Isee”. Dopo la sospensione dei viaggi 2020, l’Ente ha indetto un nuovo bando, ma una volta partita la stagione 2021, lo scorso giugno, i focolai scoppiati in alcune destinazioni hanno portato alla sospensione immediata del programma.
L’Inps, su raccomandazione del Ministero della Salute, ha disposto lo stop ai viaggi studio all’estero, lasciando, però, gli operatori del settore nel caos. “Il ministro Roberto Speranza ha inviato una comunicazione all’Inps, nella quale sconsigliava i viaggi studio all’estero. Successivamente l’ente ha bloccato le partenze”, racconta Ricciardi.
Operatori in tilt
Da un giorno all’altro, il comparto si è trovato a far fronte alle cancellazioni, gettando al vento mesi di programmazione e trovandosi stretto nella morsa dei rimborsi e della liquidità. “Per organizzare i viaggi abbiamo impiegato personale, abbiamo dovuto anticipare le caparre ai fornitori e alle strutture ricettive. E ora dobbiamo rientrare nei costi e rimborsare le famiglie che hanno anticipato del denaro per mandare i figli in vacanza”, spiega Ricciardi. Costi a cui si aggiunge la spada di damocle dei voli. E se la maggior parte dei vettori ha riprotetto senza applicare penali, appellandosi alle clausole di ‘Causa di forza maggiore’, Az si sarebbe mossa diversamente, non accogliendo la richiesta degli operatori di non applicare penali, come prevede l’articolo 41 del Codice del Turismo. “Ad oggi – fanno sapere i t.o. in una nota - nessuno ha dato seguito alle richiestem neanche dopo le sollecitazioni degli uffici legali dell’associazione che rappresenta i tour operator”. Il vettore, secondo quanto riferito da Ricciardi, si starebbe appellando all’assenza di un decreto ufficiale, che disponga lo stop ai viaggi studio per rischio epidemiologico. “Si tratta di una situazione di forza maggiore per emergenza sanitaria che ha portato l'Inps a cancellare le successive partenze”, ribadisce Ricciardi.
Il costo delle penali
Ora, il conto che grava sui t.o. si attesta, spiega Ricciardi, sulle “centinaia di migliaia di euro”. Un ulteriore peso per un settore messo severamente in ginocchio dalla pandemia. “Abbiamo ricevuto solo la prima tranche degli aiuti. E mentre gli altri operatori quest’anno hanno potuto contare sull’Italia, noi siamo rimasti fermi, perché lavoriamo principalmente all’estero. Paradossalmente, quest’anno è stato peggiore dell’anno scorso, perché dopo aver programmato la stagione ci siamo ritrovati a dover cancellare tutto il lavoro fatto”.
Le prossime mosse
Non resta che sperare nelle istituzioni. “Potrebbe aiutare un decreto del ministro Speranza per le vacanze studio”, afferma Ricciardi, che non esclude un’azione legale nei confronti di Az, nel caso non si risolvesse la situazione prima del 15 ottobre, data in cui il vettore cesserà definitivamente le operazioni.
Contattata ripetutamente dalla redazione di TTG Italia, la compagnia aerea non ha fornito, al momento, alcuna risposta.