Il commento del direttore
Remo Vangelista
È tornato il ‘vecchio’ Michael O’Leary (nella foto). Quello che sbandiera risultati, mostra le cifre in positivo e non manca di puntare il dito contro i competitor. Ma c’è un motivo se il ceo di Ryanair ha dismesso il saio indossato per chiedere scusa a investitori e clienti: i numeri del primo semestre. Che, nonostante la bufera delle cancellazioni, mostrano cifre di tutto rispetto. A partire dagli utili, cresciuti dell’11% e saliti a 1,293 miliardi di euro. Numeri che consentono al ceo di presentarsi al mercato e alla stampa con un lungo comunicato tutto virgolettato, dall’inizio alla fine.
Nessun impatto sui conti
Un discorso articolato che ben si riassume nelle considerazioni finali: la previsione di chiudere l’anno senza registrare significative ripercussioni della vicenda delle cancellazioni.
Ma, soprattutto, i numeri consentono di difendere il vero accusato degli ultimi tempi: il modello di business di Ryanair. “Questi solidi risultati del primo semestre rafforzano il modello di crescita e di basso costo Ryanair - afferma O’Leary, come riportato da ilsole24ore.com -, nonostante il periodo segnato da problemi operativi legati al programma di ferie dei piloti”.
La stima dei danni legati alle cancellazioni dei voli si aggira sempre intorno ai 25 milioni di euro. Nel dettaglio, si tratterebbe di 20 milioni per i rimborsi e 5 milioni in meno di fatturato per i biglietti non emessi. Una cifra che, se confrontata con quella degli utili, si rivela tutto sommato assorbibile.
Il modello low cost, o meglio il modello Ryanair, al momento sembrerebbe dunque non vacillare. I conti appaiono solidi, ma c’è ancora il nodo dei piloti da affrontare. Un punto delicato, al quale però Michael O’Leary ha buon gioco, citando “Monarch, airberlin e Alitalia negli ultimi mesi”. La low cost irlandese ha accusato il colpo, soprattutto dal punto di vista dell’immagine. Ma i conti, almeno per il momento, appaiono saldi.
E O’Leary è tornato quello di sempre.