Il commento del direttore
Remo Vangelista
A volte sembra quasi impossibile che si parli dello stesso settore. Da un lato si susseguono i proclami sulla ripresa del turismo, le presenze record, il superamento dei livelli del 2019. Dall’altro, il sistema dei trasporti, ovvero il centro nevralgico dell’industria turistica, si mostra debole come forse mai prima d’ora. Ritardi, cancellazioni, cambi di operativi sono ormai all’ordine del giorno e non sembrano quasi fare più notizia. Uno scenario complesso sul quale cerca di fare luce l'ampio servizio pubblicato sul numero di TTG Magazine in distribuzione da oggi e disponibile anche online con la digital edition.
Ma allora chi ha ragione? La parte di mercato che festeggia il ritorno degli utili dopo tre anni di magra o coloro che puntano il dito contro una serie di disservizi che ormai sembrano entrati a far parte del tessuto stesso del settore? Come spesso accade, la verità è che hanno ragione entrambi. Non solo: i due fenomeni sono molto più collegati di quanto non si pensi.
Entrambi i risvolti della vicenda prendono il via dagli anni della pandemia, con i viaggi ridotti al lumicino, il settore del turismo con un fatturato irrisorio e i clienti costretti a restare a casa (o magari entro i confini nazionali). Il mondo dei trasporti (Italia esclusa) è uno dei più colpiti e cerca così di liberarsi della maggior parte dei costi fissi, ovvero dipendenti e aerei. Una linea simile viene seguita dagli aeroporti, praticamente vuoti.
Il ritorno frenetico
Ma quando i confini finalmente si riaprono, scoppia la frenesia: la domanda repressa esplode, ma lavoratori e aeromobili scarseggiano e con essi l’offerta. Non solo: anche gli scali non sono preparati ad affrontare un’ondata simile di passeggeri. Il sistema inizia a mostrare le sue debolezze, con l’equilibrio domanda-offerta ormai fuori controllo e conseguente impennata dei prezzi.
A questo si aggiunge l’exploit del costo dei fuel, rimasto nei barili per due anni e improvvisamente diventato una tra le commodity più richieste. Ma anche la brusca inversione di marcia del prezzo del carburante, che ormai sta facendo segnare cali vistosi nel confronto con lo scorso anno, non ha mitigato la situazione delle tariffe dei biglietti. Che continuano la corsa al rialzo (continua sulla digital edition)