Il commento del direttore
Remo Vangelista
Cambiare la prospettiva. Vedere l’AI come “un’amica” e “uno strumento” per poterne cogliere e sviluppare le potenzialità a vantaggio del turismo. Questo il suggerimento lanciato al settore da Gianluca Mauro, imprenditore e fondatore AI Academy.
Intervenuto al panel ‘Open to Innovazione’ del Forum Internazionale del Turismo, Mauro ha spiegato che “l’Intelligenza artificiale è un rischio, ma è anche un’opportunità, uno strumento”. Bisogna pensarla come “un scatola degli attrezzi: dentro c’è un martello, un cacciavite. Il martello di per sé non ha un’intenzione, è inutile, ma il martello diventa utile quando lo prendo in mano e ci posso fare un sacco di cose. Lo posso sbattere su un dito, posso appenderci un quadro o, come Michelangelo, con uno scalpello ci posso realizzare cose interessanti”.
Pensandola come strumento, quindi, secondo Mauro, “il genio creativo italiano” può fare la differenza e adattare la tecnologia alle proprie esigenze. E nella Penisola, secondo il fondatore di AI Academy, non siamo poi così indietro come si possa pensare. “In Italia c’è l’impressione che stiamo indietro. Ci vuole tempo a capirla, però c’è molta sperimentazione rispetto ad altri Paesi”. Certo, questo non basta, soprattutto per non farsi schiacciare da una tecnologia che sarà presto a disposizione di tutti, con semplici abbonamenti. “Per competere con l’AI bisogna farla amica, ma soprattutto bisogna puntare sulla qualità, offrire qualcosa di più”, perché con “una tecnologia così democratica, non c’è più una scusa per essere mediocri. C’è bisogno di qualità”. A. N.