Il commento del direttore
Remo Vangelista
Tutto da rifare, come diceva Gino Bartali. La vendita dei viaggi, dopo anni di evoluzione frenetica (che hanno portato dall’avvento di internet allo sviluppo delle grandi Olta, fino all’avanzata dei motori di ricerca e alla nascita delle gift box), ora avrebbe bisogno di un momento di pausa e di riflessione, per capire cosa è diventata e sopratutto dove vuole andare.
Perché se i cambiamenti si sono susseguiti a velocità record, non altrettanto hanno fatto le normative. Come spesso accade, il legislatore ha inseguito le mutazioni del turismo, senza mai allineare il passo. Un fenomeno per certi versi inevitabile dal momento che, per normare qualcosa, in genere si attende che diventi una realtà consolidata.
L’esempio più eclatante è probabilmente quello di internet: se l’Antitrust italiano, negli scorsi anni, è intervenuto più volte sulla materia (ma rimanendo negli stretti confini delimitati dai suoi poteri), il giro di vite del Parlamento Europeo è arrivato solo quest’anno, con una normativa che di fatto riconosce anche alle Ota lo status di organizzatore di viaggi, con tutte gli obblighi che ne conseguono.
Discorso a parte per la materia fiscale: qualcosa si è mosso, ma il nodo su dove e come i big dell’ecommerce debbano pagare le tasse è ancora un terreno in gran parte da esplorare. E, sostengono molti, finché non si combatterà ad armi pari (ovvero con uguale carico fiscale), la lotta sarà sempre impari.
Negli ultimi giorni sono anche arrivati interventi dell’Antitrust sui cofanetti regalo. Una modalità di vendita a suo tempo salutata con soddisfazione dalle agenzie, ma che ha anche portato i viaggi al di fuori dei confini della distribuzione turistica, approdando alle grandi catene e ai supermercati. Le gift box sono state una delle vere novità del settore degli ultimi anni. Ma, come tutte le new entry, devono assestarsi. e anche loro dovranno essere inserite all’interno del panorama del turismo.
Discorso a parte per l’ormai famoso Fondo di Garanzia: anche qui, il meccanismo delle tutele non manca di far discutere il settore. E, anche in questo caso, la formula perfetta sembra ancora dover essere inventata.
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