Club Med dopo Cefalù: Giscard d'Estaing traccia la rotta

“Abbiamo investito 90 milioni di euro, dato lavoro a 400 persone e altre 400 nell’indotto, dove generiamo un giro d’affari da 2 milioni e mezzo di euro”.

Con queste parole il presidente di Club Med, Henri Giscard d’Estaing (nella foto), ha salutato l’apertura ufficiale del resort di Cefalù, che segna il ritorno sul mercato di una delle prime strutture Med, poi chiusa nel 2006. Un taglio del nastro che suona un po’ come un momento clou per il manager, alla guida dell’azienda dal 2002, con l’ingresso nell’era dei 5 Tridenti, il primo di una serie in arrivo nei prossimi anni.

Legame a doppio filo con Cefalù
“Per noi è un simbolo straordinario – ha rivelato in un’intervista pubblicata da Corriere Economia -: il Club Med si trova a Cefalù dal 1957, sorge in un sito meraviglioso. Ma le strutture originarie invecchiavano e non andavano più bene per la nostra strategia, ovvero la trasformazione dei villaggi in luoghi per famiglie, più confortevoli e lussuose”.

Futuro ricco di aperture
Archiviata la pratica, Giscard d’Estaing guarda subito al futuro e conferma la volontà di aprire dai tre ai cinque resort all’anno grazie agli investimenti dei cinesi di Fosun, proprietari del Med: dalle Alpi alla Cina, dal Giappone alle Seychelles. Con l’Italia che rimane sempre nel mirino. “L’Europa resta il nostro primo luogo di presenza e e di clientela, con la buona notizia che vediamo una forte ripresa – conclude il presidente -. Siamo di nuovo in crescita sul mercato francese e italiano. Dopodiché la Cina è diventata il nostro secondo mercato dopo la Francia, con una crescita dell’ordine del 15 per cento”.

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