Mangia, Aeroviaggi:“Ora Puglia e cento milioni di fatturato”

Il presidente di Aeroviaggi Antonio Mangia (nella foto) non ha alcuna intenzione di fermarsi e per il 2019 si è fissato tre obiettivi su tutti: il traguardo dei cento milioni di fatturato, quello del milione di presenze e la realizzazione del sogno del polo con la prima acquisizione in Puglia. “Ma sia chiaro, voglio fare come in Sardegna, non solo una struttura. Poi dopo mi fermerò”.

Le cifre dell’azienda
L’imprenditore è reduce da un altro anno record, chiuso con 89,8 milioni di euro di ricavi, un ebitda da 13,9 milioni di euro (+7 per cento) e 976mila presenze, quasi 40mila in più rispetto all’anno precedente. Ma, come sempre, non si accontenta. Intanto da aprile aprirà l’ultimo acquisto, il dodicesimo (più due in gestione), vale a dire l’Himera Beach Club vicino a Cefalù, reduce da un’ampia ristrutturazione e un investimento complessivo di 13 milioni di euro. “Sono sempre convinto che la via migliore è quella della proprietà – dice -, anche perché a conti fatti pagare un mutuo così come un leasing costa quanto se non meno di un canone. E ha dei vantaggi notevoli in termini di controllo”.

Premotazioni al 70 per cento
Quanto alle previsioni per l’anno in corso, considerati i timori che la ripresa del Mar Rosso possa in qualche modo danneggiare il Mare Italia, Mangia snocciola i dati: “Tenuto conto che al momento abbiamo il 70 per cento delle camere già vendute non posso dire che sarà un anno difficile. Comunque con questo non voglio dire che un fondo di verità non ci sia. Però evidentemente il nostro modello continua a funzionare e ci consente di lavorare nel migliore dei modi. E fare utili che reinvestiamo”.

Questione lavoro
Alla domanda invece sull’eventualità di un lavoro in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti per nuove strutture, il presidente è categorico: “Sono un privato e come tale voglio restare. Lavorare con il pubblico crea troppa complicazione. Così invece riesco a dare lavoro e quest’anno saranno oltre mille quelli che in alta stagione lavoreranno per Aeroviaggi. Se poi ci fossero più sgravi e meno pressione fiscale potremmo aumentare la stagionalità e offrire ancora più occupazione. Altro che reddito di cittadinanza”.

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