Il commento del direttore
Remo Vangelista
È il prodotto che ha condizionato e continua a condizionare nel modo più significativo i flussi dei viaggiatori italiani e il suo andamento rappresenta un termometro fondamentale per misurare lo stato di salute de mercato turistico: l’Egitto, anche nelle mezze stagioni, continua a dire la sua e a tenere banco nelle analisi degli operatori.
Quel che fa la differenza
C’è chi, come il direttore commerciale di Futura Vacanze Giorgio Lotti, sostiene che questo prodotto valido per 12 mesi all’anno rappresenti la grande scommessa dei tour operator: “Innegabile che il prezzo di acquisto tenda ad abbassarsi a causa della grande quantità di offerta sul mercato, specie per quanto riguarda i club generalisti. Discorso diverso è quello che riguarda il villaggio italiano, che prevede un’assistenza e servizi tarati ad hoc per le esigenze nostrane e che inevitabilmente viene a costare di più”. Dal che si evince che il raffronto fra prezzi vada fatto a parità di prodotto e servizio. “E comunque - sottolinea Lotti - l’andamento delle prenotazioni per fine anno riconferma la tendenza a partire per Capodanno, evitando invece di viaggiare nel periodo natalizio, tradizionalmente incentrato sulle feste da trascorrere in famiglia”.
Eccesso di offerta per un periodo limitato
Di parere diverso l’a.d. di Settemari, Ezio Birondi, che, oltre a sottolineare un autunno con un deciso ricorso al last minute, segnala l’ottimo andamento del Natale e un’Epifania promettente, di fatto praticamente sold out, a fronte di un Capodanno che marcia seguendo un ritmo consolidato negli anni. “In generale, a pari data abbiamo già in casa un incremento del 20 per cento sulle partenze per le prossime festività. Con particolare riferimento all’Egitto vorrei sottolineare come il problema non sia la guerra dei prezzi; ognuno è libero di vendere il prodotto che vuole alla tariffa che ritiene più opportuna. Il vero scandalo, quello che tutti noi a cominciare dalle associazioni di categoria dovremmo combattere, sono gli eccessi scomposti di offerta, senza alcuna programmazione a medio termine. Il danno non viene causato dai chi si affaccia sulla destinazione perché vuole cominciare a investirci, ma da chi tenta la programmazione per cercare di fare cassa nelle sole tre settimane delle festività, minando di fatto tutto il mercato”.
La ripresa dei tour culturali
Un escamotage per uscire dall’impasse legato ai prezzi delle destinazioni sul Mar Rosso potrebbe esser quello della differenziazione e potenziamento del prodotto – Settemari segnala importanti investimenti in direzione di Sharm El Sheikh e Marsa Alam -, ma anche quello della rinnovata attenzione ai tour culturali. Sotto questo aspetto, il direttore commerciale di Tui Italia, Quirino Falessi, sottolinea la forte ripresa delle crociere sul Nilo, in seguito alla quale è stata lanciata la nuova proposta in programma dal 23 dicembre che prevede il full charter con Albastar da Bergamo a Luxor. In casa Tui Italia l’Egitto ha coperto nell’anno 2018-2019 il 45 per cento circa del fatturato; si tratta quindi di un prodotto importante, che cresce grazie soprattutto all’ampliamento dell’offerta.
Ampliamento di un prodotto top che potrebbe interessare anche Nicolaus Tour. Secondo il presidente Roberto Pagliara “entro fine anno il mar Rosso porterà in cassa oltre 12 milioni di euro, un bel traguardo al primo anno di programmazione”.
La forza del brand
Che il Mar Rosso resti comunque meta di punta nella programmazione dei t.o. è evidenziato anche da un operatore come Veratour, da anni attivo sul Paese, che ha nelle strutture specificamente dedicate alla clientela italiana il suo punto di forza. Il direttore commerciale Massimo Broccoli stima di chiudere il periodo autunnale con una crescita globale del 20 per cento grazie soprattutto all’apporto proprio del Nord Africa. Anche sull’inverno l’incremento registrato sul booking per il Mar Rosso è del 25 per cento, grazie ai club brandizzati.