Il commento del direttore
Remo Vangelista
È tema di questi giorni che il mondo dopo questa pandemia globale non sarà più lo stesso. Le principali testate del mondo, dal Financial Times fino al Washington Post, stanno ipotizzando anche quale tipo di ripresa ci dobbiamo aspettare, tracciando modelli più o meno possibili.
Il quadro che sta emergendo, e che per altro è stato segnalato anche da alcuni operatori del turismo che sono intervenuti su TTG Italia nei giorni scorsi, è una ripartenza lenta e soprattutto non omogenea.
In sostanza, passata l’emergenza, si andrà verso un periodo caratterizzato da una serie di ‘stop and go’ che rischiano di mettere a dura prova la tenuta di tutti i comparti economici, ma in modo particolare quello del turismo.
La vicenda cinese
Un aiuto per identificare quale tipo di ripartenza ci si deve attendere arriva dalla Cina. Dopo le notizie circolate nei giorni scorsi sulla riapertura parziale e misurata di alcune delle principali attrazioni turistiche del Paese e anche lo sblocco delle attività nella provincia dell’Hubei, da dove tutto ha avuto origine, solo venerdì 27 marzo è arrivato un parziale passo indietro.
La Cina ha infatti dovuto richiudere le frontiere ai voli internazionali, per evitare i contagi di ritorno. È evidente, quindi, che per un lasso di tempo non ipotizzabile, anche il mondo dei viaggi si deve abituare a questo tipo di andamento.
Le sfide per il comparto
Le sfide per le aziende, allora, diventano molteplici.
Da un lato è necessario strutturare l’impresa perché sia in grado di rispondere agli improvvisi stop che possono arrivare dalle più diverse destinazioni del mondo, creando una flessibilità nelle proposte alternative sulle quali dirottare i clienti.
Dall’altro, forse una strategia vincente può essere quella di dirottare una cospicua parte di traffico sul turismo interno: è infatti improbabile che, in un Paese delle dimensioni dell’Italia, vengano imposti lockdown di parte del territorio. In sostanza, una volta sbloccato il Paese, la situazione dovrebbe essere più o meno stabile.
Ultimo punto, ma forse il più importante di tutti, è un lavoro specifico delle agenzie di viaggi ed è quello di ‘educare’ il cliente a cambiare i suoi progetti di viaggio con elasticità, per evitare di deludere le aspettative nel momento di un eventuale stop.