Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il 2021 potrebbe essere ricordato come l’anno senza estate. L’alta stagione non sembra essere mai veramente iniziata, con l’arrivo delle nuove regole a stroncare i viaggi a pochi giorni dalle partenze di massa.
Con il senno di poi, l’estate 2020 potrebbe essere stata la prova generale di quanto stiamo vivendo in queste settimane: un livello sostenutissimo di spostamenti interni che però non riesce a mantenere il turismo organizzato, ancora alle prese con tamponi e quarantene per i viaggi oltre confine e con in più l’incertezza del green pass.
“Risolvi un problema e ne arrivano sul tavolo altri tre” ha riassunto efficacemente il direttore commerciale di Ota Viaggi Massimo Diana nell’intervista al direttore di TTG Italia Remo Vangelista, pubblicata ieri da questa testata. Insomma, il problema delle aziende in questo momento sembra essere tutto tranne il mercato. Perché la domanda ci sarebbe e l’offerta anche: e le leggi dell’economia affermano che in un contesto di questo genere tutto dovrebbe andare a gonfie vele. Ma di mezzo ci sono le regole, o meglio l’incertezza delle regole. Perché il problema non sono tanto i vari adempimenti, quando l’insicurezza.
La capacità di ripartire
Lo ha affermato anche il numero uno di Kuoni France, che ha ribadito come, in presenza di regole chiare, le prenotazioni arrivino. I cittadini europei vogliono viaggiare, il problema è che non sanno come farlo e soprattutto non sanno se potranno farlo.
E pure sul fronte incoming i problemi non mancano, come ha sottolineato il presidente di Federalberghi Campania Costanzo Iaccarino, il quale ha dichiarato: “La proroga delle misure restrittive anti-Covid per gli ingressi in Italia rischia di essere il colpo di grazia per il turismo campano”.
La prova arriva anche dal turismo interno che, come riportato dallo studio del Mastercard Economics Institute, ha segnato nella Penisola una netta ripresa dei movimenti per il trasporto aerei sulle tratte nazionali, con una ripartenza sia del leisure che del business travel.
Quello che manca veramente è la possibilità di progettare qualcosa che vada al di là della prossima settimana. Ed è questo il vero freno che rischia di impantanare il settore del turismo.
Eppure, con una domanda che potrebbe essere decisamente sostenuta, il settore avrebbe tutte le carte in regola per ripartire.