La rabbia degli operatori“Ora subito indennizzi”

Levata di scudi compatta dalle associazioni del comparto turistico contro l’ulteriore giro di vite su tamponi e quarantena predisposto dal ministro della Salute Roberto Speranza anche sui viaggi dai Paesi dell’Ue e accolto da Bruxelles con qualche perplessità.

“Il premier Draghi dice che non c’è molto da riflettere. Bene, noi - affermano in una nota congiunta Fto, Aidit, Astoi, Assoviaggi, Fiavet e Maavi - non entriamo nel merito delle motivazioni che hanno condotto il ministro Speranza all’adozione di questa ordinanza. Dopo quasi due anni di restrizioni ai viaggi chiediamo a Draghi solo una cosa: a fronte dell’ulteriore stretta servono subito indennizzi al settore del turismo organizzato, fatto di 13mila imprese e 86mila occupati a rischio. Subito”.

Per il presidente di Confturismo Luca Patanè si tratta “dell’ennesimo colpo basso all’economia nazionale del turismo, un provvedimento emanato senza alcun preavviso, che ci allontana dall’Europa, i cui vertici reagiscono sbigottiti quanto noi. Siamo tra i Paesi con i migliori risultati nella lotta alla pandemia eppure siamo anche quello con le maggiori restrizioni”.  

Punta l’attenzione sulle ricadute la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli: “È un provvedimento che adottato a ridosso delle vacanze di Natale, accompagnato dallo sconsiglio dei viaggi da parte degli Stati Uniti, provocherà inevitabili disdette rendendo per la nostra industria turistica lo scenario ancora più critico di quanto già non lo fosse”.

A complicare la situazione, rincara la dose il presidente di Federalberghi, Bermabò Bocca, “intervengono i tempi di entrata in vigore dell'ordinanza, che è stata adottata senza tener conto del fatto che nell'economia dei viaggi e del turismo le decisioni vengono assunte con largo anticipo. Le imprese hanno già assunto il personale e rifornito le scorte per la stagione invernale, i turisti hanno prenotato il viaggio, l'alloggio e i servizi complementari”.

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