Il commento del direttore
Remo Vangelista
Msc Seascape fa rotta verso il Nord America, ma accende i riflettori sulle potenzialità inespresse dell’Alto Adriatico. Destinata al posizionamento permanente nei Caraibi dopo il battesimo a New York del prossimo 7 dicembre, l’ultima smart ship consegnata a Monfalcone ha lasciato dietro di sé un monito al Ministero delle Infrastrutture.
“Trieste sta facendo un ottimo lavoro come polo turistico per le nostre navi - osserva Pierfrancesco Vago (nella foto), executive chairman Crociere del Gruppo Msc - tant’è che siamo partecipi della proprietà della stazione marittima, mentre Monfalcone avrà presto una nostra banchina riservata per non disturbare il traffico commerciale, ma senza un recupero dell’ex polo di Marghera in sostituzione dell’attracco a Venezia viene meno il progetto di un ecosistema adriatico, mettendo in sofferenza gli altri scali”.
Prima dello stop alla Giudecca, l’industria crocieristica movimentava in loco 1 milione di passeggeri in grado di generare il 30% d’impatto economico sul territorio, a fronte del contributo assai meno significativo di altri 35 milioni di turisti mordi e fuggi. Numeri che - grazie alle caratteristiche innovative di Msc Seascape (Green Plus notification, 13mila mq di spazi esterni, 65% di spazi pubblici reinventati, 2.270 cabine per 5.632 ospiti) - trovano oggi il loro mercato ideale nel Golfo del Messico.